Il Papa istituisce il ministero di catechista

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AgenPress. Pubblicato il Motu proprio “Antiquum ministerium” con cui il Papa stabilisce il ministero laicale di catechista: un’urgenza per l’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, da svolgersi in forma secolare, senza cadere nella clericalizzazione.

Il nuovo ministero ha origine molto antiche che risalgono al Nuovo Testamento: in forma germinale, ne parlano ad esempio il Vangelo di Luca e le Lettere di San Paolo Apostolo ai Corinzi e ai Galati. Ma “l’intera storia dell’evangelizzazione in questi due millenni – scrive il Papa – mostra con grande evidenza quanto sia stata efficace la missione dei catechisti”, i quali hanno fatto sì che “la fede fosse un valido sostegno per l’esistenza personale di ogni essere umano”, giungendo “perfino a donare la loro vita” a questo scopo.

A partire dal Concilio Vaticano II, poi, è cresciuta la consapevolezza del fatto che “il compito del catechista è della massima importanza”, nonché necessario allo “sviluppo della comunità cristiana”. Anche oggi, prosegue il Motu proprio, “tanti catechisti capaci e tenaci” svolgono “una missione insostituibile nella trasmissione e nell’approfondimento della fede”, mentre una “lunga schiera” di beati, santi e martiri catechisti “ha segnato la missione della Chiesa”, costituendo “una feconda sorgente per l’intera storia della spiritualità cristiana”.

Senza nulla togliere alla “missione propria del vescovo, primo catechista nella sua diocesi”, né alla “responsabilità peculiare dei genitori” riguardo alla formazione cristiana dei loro figli, dunque, il Papa esorta a valorizzare i laici che collaborano al servizio della catechesi, andando incontro “ai tanti che attendono di conoscere la bellezza, la bontà e la verità della fede cristiana”. Spetta ai Pastori – sottolinea ancora Francesco – riconoscere “ministeri laicali capaci di contribuire alla trasformazione della società attraverso la penetrazione dei valori cristiani nel mondo sociale, politico ed economico”.

Il Papa invita, infine, le Conferenze episcopali a “rendere fattivo il ministero di catechista” stabilendo l’iter formativo e i criteri normativi necessari per accedervi, in modo coerente e conforme al Motu proprio che potrà essere recepito, “in base al proprio diritto particolare”, anche dalle Chiese orientali.

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