Carlo Palermo (Anaao Assomed): “Per la sanità risorse insufficienti, soprattutto per gli ospedali”

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AgenPress. Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sui 20 miliardi stanziati per la sanità nel Pnrr. “Sono risorse insufficienti –ha affermato Palermo-. Non si riesce ad affrontare l’intera problematica che è emersa durante la pandemia, in particolare a livello ospedaliero. Le necessità del settore territoriale in qualche modo vengono soddisfatte, ma per quanto riguarda gli ospedali no. Esisteva un piano per gli ospedali del ministro Speranza, molto articolato ed ambizioso, che globalmente destinava alla sanità oltre 60 miliardi, da finanziare in parte con l’accesso al Mes. Sono 40 miliardi in meno rispetto al piano del governo Conte, nel quale solo per gli ospedali erano stati stanziati 34 miliardi.

La pandemia ha mostrato tutti i difetti del sistema ospedaliero, abbiamo edifici vetusti, non in linea con le normative anti-incendio e anti-sismiche. Solo per mettere in sicurezza gli ospedali, il piano Speranza prevedeva 14 miliardi. Ma oltre a questo, abbiamo visto ospedali rigidi, scarsamente flessibili, difficili da organizzare per un’emergenza, carenza di posti di letto. Se andiamo a vedere i dati di altri Paesi europei vi è una correlazione ben precisa tra mortalità e numero di posti di letto. La rigidità non ha permesso di separare completamente il percorso sporco da quello pulito e questo ha determinato incremento dei contagi e anche qualche decesso. Inoltre, per far posto ai malati covid abbiamo dovuto spingere fuori dagli ospedali tutto il resto dei malati.

Abbiamo incrementato perfino la mortalità rispetto agli anni precedenti, al netto dei morti per covid. Abbiamo bisogno di costruire ospedali a fisarmonica, avendo già pronte strutture a norma, capaci di espandersi in caso di epidemia. Mi sarei aspettato dopo un evento catastrofico come questo una decisa inversione di marcia su questo settore. Il Mes servirebbe eccome, quei 36 miliardi secondo me potrebbero servire a dare quella svolta auspicata. A questo punto completiamolo il piano, portiamolo da 20 miliardi a 56 con i soldi del Mes”.

Riguardo all’inchiesta sul piano pandemico. “Fa ridere la questione sul piano pandemico che viene addossata al ministro Speranza. Ricordo che il piano pandemico era del 2006 e vi è l’obbligo di rinnovarlo ogni 3 anni. La questione è che tutti sono responsabili, ognuno ha la sua responsabilità in base agli anni in cui è stato al Ministero della Salute. I primi responsabili sono FI e Lega visto che il governo era Berlusconi-Bossi. C’è molta ipocrisia. Se si vuole fare un’indagine sull’epidemia bisognerebbe iniziare da ciò che è successo in alcune regioni”.

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