AgenPress. È diminuito di un quarto rispetto al 2019 il numero di esecuzioni di condanne a morte registrate in tutto il mondo nel corso del 2020.
Nonostante il 2020 abbia comunque segnato “una scioccante perdita di vite umane, con molti giustiziati dopo processi grossolanamente ingiusti”, Amnesty ha accolto con favore la notizia di un calo delle esecuzioni rispetto al 2019, quando ne erano state registrate 657.
Il calo più eclatante, secondo Amnesty, si sarebbe verificato in Arabia Saudita, dove le condanne a morte eseguite sono crollate dell’85 per cento, da 184 nel 2019 a 27 nel 2020.
In Iraq, invece, le esecuzioni sono state più che dimezzate da 100 nel 2019 a 45 l’anno scorso.
Nel frattempo, l’organizzazione ha detto che “nessuna esecuzione è stata registrata in Bahrain, Bielorussia, Giappone, Pakistan, Singapore o Sudan – tutti paesi che hanno giustiziato prigionieri nel 2019”.