AgenPress – 84 mila morti tra febbraio e novembre del 2020, un aumento rispetto alla media del 2015-2019. 57.647, cioè il 69% del totale, i decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo. I dati sono dell’Istat nel Rapporto prodotto insieme all’Istituto nazionale di statistica (Istat) e con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Il 60% dei decessi complessivi causati dal Covid-19 riguardano persone over 80. In contro tendenza, invece, il dato sui contagi negli ultraottantenni. Si è passati dal 26% della prima ondata all’8% della seconda ondata. Un calo in gran parte dovuto all’aumento della capacità diagnostica tra le classi di età più giovani e nelle persone con sintomi meno severi.
“L’eccesso di mortalità, vale a dire il numero di decessi conteggiati in più per tutte le cause rispetto all’epoca pre-Covid, rappresenta un dato di fondamentale importanza per segnalare l’intensità, la tempistica e la localizzazione territoriale degli effetti, diretti e indiretti, prodotti dalla pandemia sul fronte della mortalità nel Paese – spiega il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo -. Il report statistico presentato oggi fornisce un contributo originale per una conoscenza oggettiva della realtà che possa indirizzare al meglio gli interventi e i comportamenti”.
“Il rapporto, in continuità con le edizioni precedenti, analizza i dati sull’eccesso di mortalità in Italia in relazione ai 5 anni precedenti contribuendo così a meglio comprendere l’impatto della pandemia SARS-CoV-2 nel Paese ed il suo peso rispetto alle altre cause di morte – commenta Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss -. Questo monitoraggio è un ulteriore frutto dell’impegno e della collaborazione continua tra Iss e Istat nel fornire dati ed analisi utili alla gestione ed alla comprensione della pandemia”.