Sì, certo, ha anche criticato la risposta del governo alla pandemia – duramente, infatti. Ma in carcere, con la sensibilità di un avvocato, ha ripetutamente negato di aver riferito notizie false e ha insistito sulla legge cinese che le dà il diritto di denunciare. E ha ragione. L’articolo 35 della costituzione cinese afferma: “I cittadini della Repubblica popolare cinese godono della libertà di parola, di stampa, di riunione, di associazione, di processione e di manifestazione”. Durante il processo, Zhang ha insistito sul fatto che i discorsi delle persone non dovessero essere censurati.
Il 1 ° dicembre, la Cina ha tenuto in prigione 47 giornalisti, incluso Zhang, la maggior parte di qualsiasi altra nazione, secondo un censimento carcerario annuale condotto dal CPJ. Molti altri vengono trattenuti per la segnalazione del Covid-19. Altri hanno segnalato violazioni dei diritti umani o disordini sindacali. Alcuni, come Huang Qi, un pioniere della segnalazione dei diritti umani, sono recidivi, hanno sofferto di negligenza medica e hanno visto i loro avvocati costretti a dimettersi o addirittura radiati dall’albo. Il governo cinese non ha risposto alle domande del CPJ per un commento.
Il loro trattamento è duro, come descritto al CPJ dall’ex incarcerato Lu Yuyu, il quale ha recentemente dichiarato al Wall Street Journal che la repressione del governo significava “(t) non ha senso” continuare il suo lavoro passato documentando disordini. Il governo cinese non ha risposto alla richiesta di commento del CPJ o del Journal.
Per tutte queste ragioni, il processo e la condanna di Zhang riguardano molto più di una persona in conflitto con il Partito comunista cinese al governo. Dimostra che i cittadini cinesi possono ancora raccogliere il coraggio di sfidare il Partito Comunista. Il suo caso mette in risalto l’ipocrisia del governo cinese e la sua applicazione della sua costituzione, ed è un promemoria per tutti noi sul vero carattere del regime che l’ha messa in prigione e non può tollerare che nessuno dica la verità su come governa.
I governi stranieri che trattano con la Cina non possono ignorare questa realtà e devono insistere affinché la Cina ponga fine alle sue ripetute e gravi violazioni dei diritti umani del suo stesso popolo, compresi i suoi giornalisti.
Steven Butler (Cnn)