AgenPress. “Le Associazioni di categoria evidenziano un bilancio drammatico dell’economia italiana in questo fine 2020: i numeri raccontano di una strage di micro imprese, attività che non rialzeranno più la serranda nelle prossime settimane” afferma in una nota stampa l’europarlamentare bresciana Stefania Zambelli.
“Un quadro destinato ad aggravarsi però a inizio 2021, quando verranno meno, ad esempio, quei provvedimenti, come il blocco dei licenziamenti, imposti dalle norme. Si tratta di un fallimento economico totale in relazione alla gestione della pandemia le cui responsabilità sono lampanti all’interno delle classi di Governo, italiana ed europea, colpevoli di interventi minimi e esclusivamente propagandistici nel primo caso e decisamente tardivi nel secondo – prosegue l’on. Stefania Zambelli – L’analisi Istat condotta tra ottobre e novembre su un campione di imprese fotografa la morte di centinaia di migliaia di realtà, oltre il 7% del totale, in particolare ‘micro’, che sono quelle più fragili, una su cinque è dipende dagli ammortizzatori sociali.
Da tempo la Lega ha denunciato l’inutilità e l’intento propagandistico delle misure governative, prive di programmazione, fatte di bonus e click day, utili solo ad aumentare deficit senza incidere però su produttività e crescita”.
“La preoccupazione è che le previsioni negative per il 2021 peggiorino qualora venga mantenuto questo approccio confusionario e assistenzialista anche ai programmi europei di ripresa.
Le imprese italiane sono quelle maggiormente dipendenti dal credito bancario, quelle con minor capitale di rischio e maggiore debito bancario. Elementi che non permettono alle nostre Pmi di accrescere le proprie dimensioni, condizione necessaria per poter ricorrere alla ‘finanza alternativa’, come accade nel resto del mondo. A peggiorare la situazione già drammatica ci sono anche le nuove misure restrittive sui Rischi di Credito e Operativi richieste dall’Europa, ovvero misure che insieme all’aumento inevitabile degli Npl porteranno le banche a fare più accantonamenti prudenziali che si rifletteranno in ulteriore Credit Crunch e meno credito per le imprese. È evidente che davanti a questo scenario si rende vitale un intervento urgente da parte dello Stato, iniziando col trasformare i finanziamenti erogati con le garanzie di Stato in Capitale di Rischio non rimborsabile al fine di dare alle stesse più ossigeno e migliorare i rating bancari, avviando un programma di sgravi fiscali e contributivi e riducendo il costo del lavoro per incentivare nuove assunzioni e/o il mantenimento della forza lavoro” conclude l’on. Zambelli.