AgenPress – “Perché avremmo dovuto avvelenarlo? E’ ridicolo”. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin commentando le accuse rivolte all’intelligence russa di aver avvelenato il principale oppositore russo, Aleksey Navalny. Putin ha accusato Navalny di essere appoggiato dall’intelligence americana e ha affermato che i servizi segreti russi non avevano alcun interesse a ucciderlo.
“Noi non lo abbiamo avvelenato, a chi serve lui?”, ha aggiunto Putin, affermando che se qualcuno avesse voluto avvelenare Navalny, avrebbe “portato la questione fino in fondo”.
“A proposito del paziente della clinica di Berlino – ha dichiarato Putin evitando come sempre di fare il nome di Navalny – sappiamo perfettamente di cosa si tratta: questa è una legittimazione. Non si tratta di un’indagine ma di una legittimazione dei materiali dei servizi segreti americani. Essi tracciano la geolocalizzazione, i nostri servizi lo sanno bene e usano i loro telefoni cellulari dove ritengono opportuno”. Putin ha quindi affermato che Navalny “è appoggiato dalle agenzie di intelligence americane” e che questo “significa che i nostri servizi devono tenerlo d’occhio”, ma “non vuol dire assolutamente che debba essere avvelenato”.