AgenPress. Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’impossibilità di fare la messa di mezzanotte a causa del coprifuoco. “E’ un problema che non esiste –ha affermato Rizzolo-. Nel Vangelo c’è scritto che i pastori vegliavano di notte, gli è apparso l’angelo e sono andati ad adorare il bambino. Da questo racconto risulta che sia avvenuta di notte, ma la nascita di Gesù non avviene a mezzanotte. La messa peraltro non si chiama di mezzanotte. Liturgicamente il Natale inizia con il vespro che è alle 5 del pomeriggio del 24. Liturgicamente il 24 sera è come se fosse il 25, quindi è già Natale.
Come ha precisato la Cei, è che bisogna attenersi alle regole del coprifuoco, quindi la messa della notte andrà celebrata in modo che la gente possa tornare a casa all’ora stabilita. Tra l’altro un singolo prete a Natale può celebrare fino a tre messe a differenza di quanto avviene normalmente. La messa di Natale è sicuramente importante, ricordo però che la celebrazione più importante dal punto di vista cattolico è la Pasqua, in particolare la veglia pasquale, che di solito è molto meno frequentata rispetto alla messa di mezzanotte a Natale. Papa Bergoglio l’ha sempre fatta alle 22 la messa, adesso magari dovrà anticiparla anche lui, ma non è un adeguamento così tragico”.
Sul Natale al tempo del covid. “Una delle cose che mi colpisce è che il Natale certamente è un momento importante tradizionalmente ed è il momento della famiglia, purtroppo quest’anno non sarà possibile viverlo pienamente. Più di altri anni ci saranno persone che soffriranno la solitudine e questo mi dispiace molto”.
Riguardo alla frase del Papa sulla proprietà privata. “Da Papa Francesco è emerso da subito un invito costante a tornare al Vangelo, anche il tema della misericordia è su questa linea. L’altro elemento è che la sensibilità di Papa Francesco è molto legata ai temi sociali. Questo discorso sulla proprietà privata va in questo senso. La cosa interessante è che non è che sia andato ad inventarsi una cosa nuova, è una cosa che fa parte della dottrina sociale della Chiesa. Ha semplicemente ricordato che la proprietà privata non è un diritto inalienabile, è un concetto che la Chiesa propone da secoli, non c’è niente di nuovo da questo punto di vista”.