AgenPress. “Con i 3 siti irregolari scoperti oggi dall’Ivass, siamo arrivati nel 2020 a 196 siti fake che distribuivano polizze assicurative false. Battuto ogni precedente record” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Si è passati da 50 siti irregolari individuati nel 2017, a 103 nel 2018, il doppio, a 168 nel 2019 e ora, pur non essendo ancora arrivati a fine anno, siamo già a 196 siti, 4 volte il dato di 4 anni fa. Una marea preoccupante che va letta in combinazione con il dato reso noto ieri dall’Ania, secondo il quale 2,6 milioni di veicoli circolano in Italia senza la copertura assicurativa. Non si sa, infatti, quanti non si assicurano volontariamente e quanti perché sono caduti nella trappola dei siti fake” prosegue Dona.
“Un aumento esponenziale del fenomeno che richiede un intervento immediato del legislatore. Ad esempio l’Ivass, a differenza della Consob, non ha il potere di oscurare direttamente il sito fake senza ricorrere alla magistratura, interrompendo subito la truffa” prosegue Dona.
“Certo l’aumento è dovuto anche alla sempre maggiore attività di contrasto dell’Ivass e alla maggiore attenzione del consumatore, che segnala più di prima i siti irregolari, ma l’andamento desta comunque allarme. E’ evidente che serve un giro di vite del legislatore, sia per inasprire le pene per questi truffatori che per attenuare le sanzioni per l’automobilista che in perfetta buona fede sottoscrive polizze false. La multa per chi non è assicurato va da 849 a 3.396 euro, ma il Codice della strada non distingue tra chi è vittima di una truffa e chi irresponsabilmente e con dolo non si assicura. Nel 2019 le multe sono state ben 177.029” conclude Dona.