AgenPress – Dal 2000 sono state registrate 7.348 calamità naturali (per un costo stimato in quasi 3mila miliardi di dollari) che hanno ucciso più di 1,2 milioni di persone. “Il Covid-19 ha reso i governi e l’opinione pubblica consapevoli dei rischi che ci circondano. E l’emergenza climatica può essere anche peggiore”, ha detto il segretario generale dell’Unsdir Mami Mizutori in un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (Unsdir).
Senza una ripresa verde, non faremo altro che aumentare l’emergenza climatica”, ha insistito il segretario generale. Il rapporto, che non copre i rischi epidemiologici come il coronavirus, mostra che la progressione dei disastri naturali è principalmente legata all’aumento dei disastri climatici, passati da 3.656 (1980-1999) a 6.681 (2000-2019).
E proprio sul clima diverse centinaia di scienziati provenienti da 20 paesi hanno trascorso 389 giorni alla deriva studiando i drammatici effetti del riscaldamento globale su un’area considerata “l’epicentro del cambiamento climatico”, secondo il leader della missione Markus Rex. “Abbiamo assistito all’agonia dell’oceano artico”, ha detto Rex all’afp. “Abbiamo visto questo processo da vicino”, ha aggiunto, navigando attraverso grandi estensioni di mare aperto e senza ghiaccio, “a volte prive di ostacoli fino all’orizzonte”. “allo stesso Polo nord – ha proseguito – abbiamo trovato ghiaccio gravemente eroso, sciolto, sottile e fragile”.
Anche le inondazioni – che sono raddoppiate – e le tempeste sono state le catastrofi più frequenti negli ultimi due decenni. Per il prossimo decennio, l’Onu ritiene che il problema peggiore saranno le ondate di caldo. A livello globale, il numero di decessi è passato da 1,19 milioni nel periodo 180-1999 a 1,23 milioni nel periodo 2000-2019, mentre il numero di persone colpite da questi disastri naturali è passato da 3,25 miliardi a 4 miliardi.