AgenPress – “Ho incontrato alcuni uomini che avevano la sicurezza di essere di una razza superiore. Una razza umana? No, non erano umani. Io non ho perdonato, non ho questa forza”. Così Liliana Segre nel corso del suo ultimo discorso pubblico rivolto agli studenti di Arezzo, a Rondine, cittadella della Pace, raccontando ancora una volta quando bambina, a 13 anni, vide negli occhi l’orrore, diventò un “essere senza nome e senza sesso, senza dignità e insensibile, quello che volevano i miei aguzzini”.
“No, non ho perdonato, non è possibile, e non ho mai dimenticato, ma ho imparato a non odiare”, ha ripetuto spiegando che questa è una delle domande che le viene fatta più spesso dagli studenti. “Ma quando ebbi la possibilità di prendere la pistola e sparare all’ufficiale tedesco non lo feci. E quello è stato il momento in cui ho capito che non ero come i miei assassini ed è stato lì che sono diventata la donna libera e di pace con cui ho convissuto fino ad oggi”.
“Quando si toglie l’umanità alle persone bisogna astrarsi e togliersi da lì col pensiero se si vuole vivere. Scegliere sempre la vita. Io sono viva per caso. Perché tutte sceglievano la vita, poche quelle che si sono suicidate anche se era facilissimo”.
Prima di iniziare il suo ultimo racconto, “perché ho bisogno di lasciar andare quella ragazzina che ero”, Liliana Segre taglia il nastro e inaugura l’Arena di Janine, che all’interno del parco di Rondine ospiterà eventi legati ai temi della pace, e che è dedicato a quell’amica che venne portata alla camera a gas.
“Sono stata anche io clandestina, sono stata anche io richiedente asilo. So cosa vuol dire essere arrestati e rispediti indietro nel Paese dal quale si deve scappare per non morire, quando si crede di essere arrivati nel Paese della Libertà”. Alla fine una lunga standing ovation ha chiuso la mattinata di ricordi e di esortazioni ai giovani perché superino l’odio e l’indifferenza: “Non pensate sempre che i genitori siano forti, non lesinate gli abbracci, proteggeteli perché hanno bisogno di voi. E imparate a non sprecare, anche il cibo, perché chi ha provato la fame non può vedere come ogni giorno vengano buttate a Milano tonnellate di pane. Gli adolescenti sono fortissimi, scegliete sempre la vita, un passo davanti all’altro”.