Regione Lazio. Codacons deposita ricorso al Tar contro ordinanza obbligo mascherine

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AgenPress – E’ stato depositato il ricorso del Codacons al Tar del Lazio contro l’ordinanza della Regione Lazio che introduce l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto per tutti i cittadini.

Una decisione che, al pari dell’ordinanza sui vaccini per i cittadini over65, è destinata a cadere per mano del Codacons dinanzi la giustizia amministrativa, per la manifesta illogicità del provvedimento e per le discriminazioni che questo introduce a danno della collettività. Senza contare che, come stabilito anche di recente da diversi tribunali che si sono pronunciati in tema di provvedimenti regionali anti-Covid, la materia sanitaria è di competenza esclusiva dello Stato.

Si legge nelle motivazioni del ricorso, che vede tra i firmatari anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi:

Dalle disposizioni sopra richiamate l’intervento regionale di cui è questione esorbita dall’ambito dei poteri attribuiti alle regioni e si pone in contrasto con specifiche norme costituzionali, che regolano il riparto delle competenze in materia.

L’art. 117, comma 2, lett. q), della Costituzione attribuisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato la materia della “profilassi internazionale”.

L’art. 117, comma 3, Cost. attribuisce alla competenza legislativa concorrente la “tutela della salute” e la “protezione civile”, ma riserva alla legislazione dello Stato “la determinazione dei principi fondamentali”. Questi riferimenti costituzionali confermano che nella fattispecie deve attribuirsi un’indubbia preponderanza alla competenza statale […]

L’ordinanza impugnata risulta emanata senza alcuna previa interlocuzione con il Governo. Non solo.  Essa risulta emanata senza alcun preventivo parere del Comitato Tecnico Scientifico.  Nel provvedimento impugnato si dà semplicemente atto di averlo sentito “per le vie brevi”!  Del resto il Comitato tecnico-scientifico è stato istituito appositamente per i profili tecnico-scientifici e per le valutazioni di adeguatezza e proporzionalità di provvedimenti/misure volte a fronteggiare la diffusione delle patologie derivanti da COVID-19.  Palese è, pertanto, l’eccesso di potere per carenza di istruttoria […]

Al di là della inconsistenza e illogicità della motivazione resta poi la abnormità di un provvedimento che è assoluto e generalizzato. Per esso anche un cittadino che transita da solo in una strada o in un giardino o in un bosco, o che si siede da solo su una panchina di un parco a mangiare un gelato o panino o solo a leggere il giornale dovrebbe indossare la mascherina. Lo stesso gli abitanti del comune di Mercetelli in provincia di Rieti che conta 85 abitanti in tutto di cui la metà anziani sempre in casa dovrebbero indossare la mascherina anche solo per uscire a prendere una boccata d’aria nella strada di casa, il che mostra l’assurdo della disposizione. Inoltre la disposizione per la sua assurdità demolisce la fiducia della gente nelle istituzioni e nella loro serietà e porta la massa dei cittadini a rifiutare l’uso della mascherina anche laddove sarebbe utile o necessario con un effetto contrario a quello voluto”.

“Siamo totalmente favorevoli all’uso della mascherina per limitare i contagi da Covid, ma riteniamo illegittimo introdurre obblighi generalizzati e indiscriminati per i cittadini che non tengano conto delle situazioni in cui vi siano reali pericoli sanitari – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ordinanze come quella della Regione Lazio scaricano sulla collettività le incapacità dello Stato di far rispettare le norme anti-Covid, e pertanto sono destinate a cadere dinanzi al Tar”.

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