Agenpress – L’emendamento del governo che sostituisce il comma 1 dell’articolo 91 del ddl bilancio prevede un’addizionale Ires di tre punti percentuali (e non di due come previsto inizialmente) per i concessionari pubblici, una sorta di Robin tax, che sara’ applicata per i periodi di imposta 2019, 2020 e 2021. È quanto si legge nel pacchetto di proposte dell’Esecutivo depositato in Commissione Bilancio del Senato.
L’aumento dell’Ires dal 24 al 27% scattera’ sugli utili derivanti da: concessioni autostradali; concessioni di gestione aeroportuale; autorizzazioni e concessioni portuali; concessioni per lo sfruttamento di acque minerali; concessioni di produzione o distribuzione di energia elettrica; concessioni ferroviarie; concessioni di frequenze radiofoniche, radiotelevisive e delle comunicazioni.
L’emendamento prevede un ammortamento finanziario dell’1% dei beni gratuitamente devolvibili per le imprese concessionarie di costruzione e gestione di autostrade e trafori, misura da cui era atteso un gettito di 340,6 milioni nel 2020 e, rispettivamente, 170,3 milioni nel 2021, 2022 e 2023.
Scatta, dunque, un aumento del 3%, dal 24 al 27%, sugli utili di tutte le società concessionarie di servizi pubblici che seguono il meccanismo dell’ammortamento finanziario delle infrastrutture. Si tratterebbe di tutte quelle società pubbliche affidatarie che gestiscono autostrade, porti, ferrovie, aeroporti, servizi di tlc e produttori di elettricità.