AgenPress. Alessandro Zan, deputato del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul ddl contro l’omotransfobia. “La legge contrasta i crimini d’odio, non solo nei confronti di omosessuali e transgender, ma anche nei confronti delle donne e dei disabili –ha affermato Zan-. Non abbiamo fatto altro che prendere una legge dello Stato, la legge Mancino, che già esiste in Italia ed estenderla ad altri crimini d’odio. Con lo stesso principio con cui lo Stato ha deciso di mettere in campo una legge che dà una tutela rafforzata a tutte quelle persone che vengono aggredite o discriminate per etnia o religione, serve una tutela rafforzata anche per chi ha un orientamento sessuale diverso. Le violenze e le aggressioni sono determinate perché c’è un problema di razzismo, di omofobia e anche di misoginia e di abilismo. In Francia la legge contro l’omofobia è stata fatta nel 2004 e questi fenomeni sono molto diminuiti perché c’è lo Stato che dice: non è accettabile in un Paese civile che accada questo. C’è un problema culturale e per questo interviene la legge. Chi dice che le leggi ci sono già fa finta di non vedere, se oggi per i reati di razzismo applichiamo delle aggravanti, lo dobbiamo fare anche per le altre categorie che sono oggetto di odio”.
Sull’articolo 4 del ddl che tutela la libertà di espressione. “L’articolo 4 è stato scritto per ribadire le sentenze che ha prodotto la legge Mancino in questi anni. Se io dico: per me l’unica famiglia è quella tradizionale unita in matrimonio, questa è un’opinione, non è un’istigazione all’odio e giustamente non può essere punita. Se io dico: andiamo domani a picchiare quel gruppo di gay, questa non è libertà di espressione, è istigazione all’odio. E’ un discrimine molto chiaro. Se io determino un concreto pericolo di discriminazione o di violenza quella non è più libertà di espressione, perché io sto mettendo in pericolo l’incolumità di alcune persone. Siccome la legge c’è già per il razzismo, chi dice che la mia legge sarebbe liberticida mente sapendo di mentire. Tutte quelle sulla mancata libertà di espressione sono fake news”.
Sul percorso del ddl in parlamento. “Siamo fermi perché il presidente della Commissione Giustizia che è della Lega ha deciso arbitrariamente di non convocare più l’ufficio di presidenza. Credo che il presidente Ostellari abbia avuto la volontà di non incardinare la legge, ora però che ci sono fatti di cronaca ogni giorno, aumento delle violenze durante la pandemia nelle mura domestiche, quindi non è accettabile che il presidente di una commissione continui a bloccare i lavori perché lui pensa che questa legge non si debba fare o sia divisiva. Ricordo che questa non è una legge governativa, ma di iniziativa parlamentare, che è già stata approvata alla Camera, anche con alcuni voti di Forza Italia che a quei tempi non era al governo. La maggioranza dei senatori e dei componenti della commissione giustizia è favorevole, quindi non può un partito tenere in ostaggio in parlamento perché ritiene che non questa legge non s’ha da fare. Questo atteggiamento è inaccettabile, non è degno di un parlamento democratico”.