AgenPress. A destra ci sono Salvini e Meloni, nemmeno Forza Italia gode buona salute. Non c’è più niente di democristiano e nemmeno di cattolico, francamente. Solo macerie fumanti. Abbiamo dunque sbagliato a collocare nel centro-destra la Dc?
Nossignori, proprio qui sta la sconfitta più cocente. La Dc non è stata un episodio italiano, esiste un’internazionale dc, nel mondo la presenza dei partiti cattolici è ancora importante e rispettata; in Europa il Ppe è il primo partito, ed è innervato di cultura democristiana, seppure in salsa tedesca e non più italiana come ai bei tempi.
Ovunque nel mondo la Dc rappresenta l’elettorato Cristiano liberale, e si contrappone alla sinistra. Dunque non è stata fallimentare la nostra scelta, ma la capacità di rappresentarla. Sfilano nelle immagini di repertorio i tentativi democristiani della seconda repubblica: Casini, Buttiglione, Follini, Rotondi, Tabacci, tutte rispettabili persone ma nessuna ha mai contato nel centrodestra come un Letta o un Franceschini nel Pd.
Si dirà che da noi c’era Berlusconi, ma adesso ci sono comprimari meno ingombranti e la presenza Cristiano-popolare è ancor più irrilevante.
Eppure lo spazio c’è ancora, addirittura ce ne è di più. Teoricamente non mancherebbero neppure protagonisti in grado di intestarsi la sfida. Proviamo a cercarli.
Cito a casaccio: ministre come Gelmini e Carfagna, la prima di formazione democristiana, la seconda liberale, ma entrambe titolate a domandare la leadership di un Centro cattolico; sindacalisti come Marco Bentivogli, figura carismatica in grado di rinnovare la tradizionale osmosi tra Cisl e partito cattolico; imprenditori come Urbano Cairo, meno vicino alle istanze cattoliche, ma forte del retroterra di una provincia piemontese intrisa di quei valori; sindaci come Brugnaro, formatosi nel mondo cattolico e proiettato sullo scenario iconico e irripetibile dell’amministrazione comunale veneziana.
Uno di questi talenti batta un colpo, e chieda le chiavi del governo che verrà. Potrà vincere la partita. Anche Letta sa che la sinistra dc è vincente solo quando i dorotei rinunciano a combattere.
E’ quanto dichiara, in una nota, l’on. Gianfranco Rotondi vice capo gruppo di Forza Italia alla Camera e Presidente della fondazione Dc.