AgenPress – La visita del ministro degli Esteri cinese Wang Yi in Turchia è accompagnata da forti proteste della comunità degli uiguri, la minoranza turcofona e musulmana originaria dello Xinjiang, nel nord-ovest della Cina, che in Turchia ha storicamente trovato rifugio e oggi conta circa 50 mila membri.
La visita rientra nell’ambito di un tour diplomatico regionale che prevede tappe anche in Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Oman. Durante la sua missione ad Ankara è previsto un colloquio con il suo omologo Mevlut Cavusoglu per discutere delle “relazioni bilaterali e di questioni regionali e internazionali” e un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan.
Le associazioni della minoranza organizzano appuntamenti di protesta paralleli alla visita del ministro cinese, tra cui una conferenza stampa nella stessa capitale turca per denunciare “il genocidio in corso nel Turkestan orientale”, come definiscono la loro regione di origine, pochi giorni dopo le sanzioni di Usa e Ue contro Pechino.
I timori riguardano in particolare un accordo di estradizione tra Turchia e Cina, già ratificato da Pechino e sui cui dovrà prossimamente esprimersi il Parlamento di Ankara. Alcuni attivisti denunciano il rischio che il governo Erdogan possa ridurre la protezione accordata finora alla luce dei rapporti crescenti con Pechino, esemplificati anche dall’uso del vaccino Sinovac per la campagna di immunizzazione anti-Covid della Turchia.