AgenPress – Si è tenuta l’udienza sulla custodia cautelare di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna da oltre un anno in carcere in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva.
Per conoscere l’esito bisognerà attendere martedì, ha detto la sua legale, Hoda Nasrallah, precisando che Patrick era presente in aula e che il rinvio della notifica a dopodomani è dovuto a questione burocratiche. L’incontro davanti ai magistrati era atteso per metà marzo, dopo che il primo febbraio scorso erano stati inflitti al giovane altri 45 giorni di custodia cautelare, ma come annunciato venerdì è stata anticipata a oggi.
“Il termine per la decisione è martedì. Il funzionario viene solo il martedì”, ha scritto Nasrallah. Il riferimento è all’impiegato della Procura per la sicurezza dello Stato dove, come sempre, va a farsi notificare l’esito delle udienze. In genere la notifica avviene però già il giorno dopo, come peraltro da lei stessa previsto ancora stamattina. “Patrick era presente”, si è limitata ad aggiungere l’avvocata.
All’udienza ha assistito, come ad altre precedenti, un funzionario dell’ambasciata italiana al Cairo insieme ad altri diplomatici, oggi delle ambasciate di Canada, Spagna, Belgio, Germania e Stati Uniti. I funzionari si sono recati al tribunale nell’ambito del meccanismo di monitoraggio processuale dell’Unione Europea.
“Questa attesa di 48 ore per Patrick, che conoscerà solo martedì l’esito dell’udienza a cui ha preso parte oggi, è un altro elemento di questa situazione crudele nei suoi confronti”, ha dettoRiccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Speriamo che la decisione questa volta sia positiva – aggiunge – e si tenga conto, oltre che dei 12 mesi e mezzo di detenzione arbitraria e illegale anche delle condizioni del papà di Patrick che come sappiamo sono preoccupanti. Speriamo davvero che martedì arrivi una notizia finalmente buona”.