AgenPress – “Apprendo che è stata avviata la procedura di espulsione nei miei confronti. Sono molto scosso da questa decisione, ora voglio riflettere. Mi sento M5S nel sangue”. Lo scrive su Facebook Nicola Morra appendendo la notizia dell’espulsione dal Movimento.
Tra gli espulsi Elio Lannutti, il quale annuncia che farà “tutto quello che è possibile per oppormi a questa decisione. In democrazia, se non si permette il dissenso non è democrazia, è dittatura. Queste decisioni mi ricordano un po’ la Stasi in Germania, non vorrei che fossimo tornati indietro nel tempo”. “Per me aver detto no a Draghi ed essere espulso su Facebook (nessuno mi ha chiamato per dirmelo), è un onore”, premette ricordando che “dalla sua nascita l’operato del Movimento è sempre andato nella direzione opposta di ciò che Draghi rappresenta”. Contro l’argomentazione sostenuta dal capo politico Vito Crimi, di ‘cacciare’ dal gruppo chi non ha rispettato la volontà degli iscritti al M5s riguardo al governo, Lannutti ribatte: “Per come è stato posto, era un quesito ingannevole, come chiedere ‘Vuoi vivere o morire?’, perciò non l’ho rispettato. Non vivo con angoscia questa decisione, continuerò a professare i valori fondanti del Movimento”.
“Ho appena letto il post del reggente perpetuo in cui comunica l’espulsione dal gruppo parlamentare dei 15 senatori, tra cui ci sono anche io, che ieri non hanno dato la fiducia al governo Draghi. Ho preso la decisione”, scrive Barbara Lezzi.
“Mi candido a far parte del comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa). Credo che il 41% degli iscritti contrari ad allearsi con tutti, compresi Berlusconi, Salvini e Renzi, debbano essere rappresentati. Sono convinta, inoltre, che se il quesito fosse stato riproposto, come lo statuto prevede, quel 41% sarebbe stato più alto. Auspico, quindi, la massima serietà nel percorso che porta alle candidature e l’urgenza necessaria a sbloccare l’azione del M5S”.