AgenPress – E’ stata discussa questa mattina in Commissione consiliare 2, presieduta da Lorenzo Tinagli e approderà in consiglio comunale questo pomeriggio, la delibera che prevede l’accettazione con beneficio d’inventario dell’eredità lasciata in parte anche all’amministrazione comunale da una cittadina pratese, deceduta lo scorso 4 novembre.
Nel testamento redatto risulta la suddivisione in parti uguali, di beni mobili e immobili, da destinare al canile “Il rifugio” del Comune di Prato e alla casa di cura santa Caterina di Ricci, adesso di proprietà della cooperativa Sarah.
L’accettazione con beneficio d’inventario, un atto dovuto, permetterà all’amministrazione di accertarsi della sua reale consistenza e del valore effettivo dando poi mandato al dirigente del servizio di mettere in atto le dovute procedure.
In primis, in collaborazione con i coeredi, di incaricare il notaio per quantificare il valore, fare l’inventario e la denuncia di successione.
“Per l’amministrazione questo è un atto dovuto – ha affermato in commissione l’assessore Cristina Sanzò presente insieme all’assessore al Patrimonio Gabriele Bosi -. La scelta che, grazie a questi fondi ereditati, ha deciso di compiere l’amministrazione è una scelta coraggiosa, cioè di utilizzarli per realizzare una nuova struttura che possa ospitare il canile. Nonostante i tanti e significativi interventi realizzati nel corso degli anni all’attuale struttura che oggettivamente però si trova in una zona infelice, è nostra volontà individuare un’area del comune per realizzare una nuova struttura in una località non soggetta a rischio idraulico e migliorativa da una punto di vista qualitativo per la vita dei cani, con più spazi e abitabilità, che lì dovranno spero solo transitare per un periodo più breve possibile. Questa donazione, la cui entità sarà definita al termine delle procedure, ci permetterà quindi di iniziare questo percorso, un percorso che sottolineo non era scontato in quanto avremmo potuto usare la cifra che arriverà anche soltanto come spesa corrente per le necessità dell’attuale struttura”.
È stato un gesto d’affetto e di riconoscenza per chi si occupa delle persone più fragili e di questo siamo profondamente grati.