La Commissione Europea avvia una “task force” per incrementare la capacità dell’attuale produzione dei vaccini

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Agenpress. “La disponibilità di vaccini anti-Covid entro il mese di giugno è quantificabile nell’ordine più o meno dei 40 milioni di dosi”, annuncia Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, che piega: “Quindi dovremmo arrivare largamente a una cifra importante di persone che vengono a essere vaccinate. Siamo nell’ordine dei 20 milioni di persone almeno per il mese di giugno”.
Secondo Locatelli sono interessanti i dati sul vaccino russo Sputnik: “la pubblicazione apparsa giorni fa su The Lancet è significativamente interessante” affermando che “ci dobbiamo accostare a ogni vaccino con un atteggiamento che definirei laico, cioè valutare quello che è il profilo di sicurezza ed efficacia attraverso analisi rigorose, come quelle che garantiscono l’autorità regolatoria europea e quella italiana, e fare valutazioni sulle pubblicazioni scientifiche che verranno a essere prodotte”.
Per il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, bisogna “rafforzare la collaborazione con le case farmaceutiche allo scopo di incrementare la produzione dei vaccini in Europa”.
Intanto la Commissione europea avvia una “task force per incrementare la capacità dell’attuale produzione dei vaccini”, annuncia il portavoce dell’Esecutivo comunitario, Eric Mamer.. La task force è guidata dal commissario Ue per il Mercato unico, Thierry Breton, in collaborazione con la responsabilità della Salute, Stella Kyriakides, si concentrerà su tre filoni principali: “rimuovere ostacoli e colli di bottiglia; adeguare la produzione di vaccini alle varianti del virus; e lavorare ad un piano strutturale per una risposta veloce a rischi biologici a livello europeo”.
L’Unione Europea ha riaggiornato le mappe europee della diffusione del contagio. A pubblicare i dati è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Nelle nuove mappe ufficiali Covid è stato introdotto il ‘rosso scuro’ per segnalare le zone a più alto rischio. E nelle mappe la provincia autonoma di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia sono in rosso scuro, uniche aree in Italia sopra la soglia dei 500 casi ogni 100mila abitanti, in base ai dati arrivati dai Paesi entro martedì scorso.
Stessa colorazione per quasi tutta la penisola iberica (Spagna e Portogallo), il Sud della Francia, della Svezia, Repubblica ceca, Lettonia, Estonia e Slovenia. Le mappe seguono le raccomandazioni del Consiglio Ue.
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