Hong Kong. Blitz della polizia. Arrestati 53 attivisti pro democrazia. “Sovversione contro lo Stato”

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AgenPress –  53 attivisti pro democrazia sono stati arrestati oggi  Hong Kong sono stati arrestati in base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale del territorio. Lo hanno confermato i partiti politici e una fonte della polizia. Si tratta della più grande operazione della città fino ad ora contro i critici di Pechino.

L’accusa è di aver “organizzato e partecipato” la sovversione dei poteri dello Stato, in base all’ art.22 della legge sulla sicurezza nazionale: è la motivazione della maxi retata che ha mobilitato un migliaio di 1.000 agenti di polizia per le primarie del 2020 organizzate in vista delle politiche di settembre, rinviate di un anno a causa del Covid-19. Il sovrintendente senior Steve Li, secondo i media locali, ha detto che sono stati perquisiti 72 luoghi diversi e notificati ordini di consegna di materiale utile alle indagini a 4 società.

“Le persone coinvolte sono sospettate di fare uso di quello che chiamano un piano ’35+’ per paralizzare in qualche modo il governo di Hong Kong”, ha affermato il segretario alla Sicurezza John Lee, aggiungendo che non sarebbe stato tollerato alcun “atto sovversivo”. La polizia ha citato la regola secondo cui se il parlamento non approva per due volte il bilancio annuale, il governatore è tenuto a dimettersi, mentre la legge sulla sicurezza nazionale proibisce di interrompere e interferire con l’amministrazione della città.

Le perquisizioni nelle 72 sedi, in gran parte di molti dei più importanti sostenitori pro-democrazia di Hong Kong, hanno portato alla più grande repressione da quando Pechino ha imposto la nuova e controversa legge sulla sicurezza nazionale nell’ex colonia britannica, effettiva dal 30 giugno del 2020. Circa 1.000 poliziotti hanno preso parte ai raid, che hanno colpito gli uffici di un sondaggista e di uno studio legale.

La polizia non ha nominato gli arrestati, ma le loro identità sono state rivelate dai loro account sui social media e dalle loro organizzazioni: ci sono ex deputati, attivisti e persone coinvolte nell’organizzazione delle primarie del 2020, tra cui James To, Lam Cheuk-ting, Benny Tai e Lester Shum. C’è anche l’avvocato americano John Clancey, fermato durante un raid nello studio legale Ho, Tse, Wai & Partners.

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