AgenPress – “I responsabili del ritorno alle trivellazioni sono i Ministri Costa e Patuanelli che non hanno adempiuto a quanto previsto dall’art.11 ter del DL 135/2019 facendo scadere i termini della moratoria non avendo approvato il Piano previsto dalla legge da loro stessi approvata”.
“In questa maniera – scrive Angelo Bonelli, coordinatore nazionale de Verdi – si rischia di autorizzare nuove trivellazioni nel Mare Adriatico e nel Mare di Sicilia: una scelta antitetica e criminale rispetto alla necessità di abbandonare le fonti fossili per affrontare la crisi climatica, come anche il Parlamento ha dichiarato di voler fare approvando la mozione del 12 dicembre 2019. La legge prevedeva che la moratoria di 24 mesi sulle autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi dovesse essere finalizzata alla redazione del Piano delle aree idonee da realizzare entro 18 mesi dalla pubblicazione in GU della legge. Anche perché senza l’adozione, entro i termini di legge, di uno specifico piano, i procedimenti e le istanze di permesso riprendono efficacia entro 24 mesi, cioè a partire dal febbraio 2021“.
“Davvero ‘grandiosi’, gli esponenti del Governo nazionale ‘di sinistra’ di PD, Movimento 5 Stelle e renziani: a febbraio, muto tu e muto io, le trivelle torneranno a scorrazzare nei mari italiani! Non sappiamo quale sia la situazione nell’Adriatico, ma nel Mediterraneo – come ha spiegato lo scienziato Domenico ‘Mimmo’ Macaluso – le trivelle potrebbero provocare danni enormi, compresi terremoti e maremoti!”
“Dal decreto legge milleproroghe è scomparsa la norma che prorogava la moratoria per le autorizzazioni a nuove ricerche di petrolio in terraferma e a mare e in virtù di ciò potranno essere autorizzate nuove domande di ricerca a trivellare perché la legge prevedeva che la moratoria di 24 mesi sulle nuove autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi dovesse essere finalizzata alla redazione del piano delle aree idonee ( PiTESAI) da realizzare entro 18 mesi dalla pubblicazione in GU della legge, in assenza di questo piano sempre secondo l’art.11 ter del DL 135/ 2019 i procedimenti e le istanze di permesso riprendono efficacia entro 24 mesi: la scadenza dell’adozione del piano è febbraio 2021″, aggiunge Bonelli.
“Nei mari italiani ci sono ancora numerosi relitti di piattaforme non produttive da smantellare, almeno 34 solo nel Mar Adriatico. Queste, insieme alle servitù petrolifere, mettono a rischio l’ambiente e i settori economici che vivono delle risorse naturali, già pesantemente penalizzate dalla pandemia. Ricordiamo che proprio il settore dell’estrazione di fonti fossili, in Italia, sopravvive artificiosamente solo grazie ai numerosi Sussidi Ambientamente Dannosi”, scrive ancora Bonelli.
“Tra l’altro, ci domandiamo dove siano finite le prese di posizione del M5S che, quando si parlava di trivellare le isole Tremiti, urlavano ‘Giù le mani dal nostro mare’. Per questo chiediamo al Governo di non respingere la norma sull’abbandono delle trivellazioni, anche per rispettare gli impegni con l’Europa che ha varato il Green Deal e deciso di impegnare ben il 37% dei fondi del Next Generation UE a favore dell’economia green”.