AgenPress – A Conte “chiedo chiarezza. Abbiamo scritto cinque pagine di lettera: ci dica se ciò che scriviamo è condivisibile o no. Ma contemporaneamente gli abbiamo detto che se le cose non cambiano, non restiamo al governo”.
Così Matteo Renzi sul Corriere della sera. “Dopo questo incontro la palla è totalmente nelle mani del presidente del Consiglio Conte. Noi chiediamo una svolta sui contenuti e lo abbiamo spiegato in modo chiaro; ci sta a cuore che l’Italia colga la più grande opportunità degli ultimi anni: presidenza G20, co-presidenza Cop26, soldi europei”.
“Se la maggioranza che sostiene Conte capisce che questo è il momento del rilancio politico, bene se si pensa di continuare come si è fatto negli ultimi mesi, Italia viva saluta tutti e toglie il disturbo. Perché per noi l’Italia deve promuovere il cambiamento, non custodire lo status quo. E oggi tutti sanno che serve un salto di qualità”.
“Al Quirinale siede un presidente che conosce la Costituzione meglio di chiunque altro – rileva – lui sa cosa si fa in caso di crisi e qual è il suo compito in tale situazione. Suggerisco di non tirarlo per la giacchetta. Il nostro compito, tuttavia, è quello di provare a evitare la crisi. Adesso tocca al premier dare risposte, risposte all’Italia prima che a Italia viva.
Questa storia del rimpasto è insopportabile. Ho chiesto a Palazzo Chigi di usare in modo sobrio la comunicazione istituzionale. Se noi diciamo che vogliamo discutere di contenuti, è inaccettabile che una velina istituzionale ribadisca a tutti che il problema di Italia viva è che vogliamo più poltrone. Noi non solo non le chiediamo: siamo pronti a lasciarle. Parliamo di cose serie e vediamo se siamo d’accordo. Se sì, governiamo. Se no, il governo va a casa”.
“La verifica è una cosa seria, non è una passerella a uso delle tv – aggiunge – so che sarebbe irresponsabile sprecare i soldi europei e tirare a campare. Se ancora conosco i gruppi parlamentari Pd le dico che essi condividono la lettera che abbiamo inviato a Conte al 99%. Adesso tocca al gruppo dirigente del Nazareno decidere se fare sul serio o no. Quanto ai parlamentari 5 stelle: hanno una tale paura di andare a casa che non possono pensare di dettare le carte”.