AgenPress. “Stop al regime sanguinario iraniano e pieno sostegno a tutti coloro che portano avanti le battaglie per la libertà, i diritti, la democrazia. Il testo della risoluzione in discussione al Parlamento Europeo è condiviso da tutti i gruppi politici. Non è la prima volta che ci troviamo a votare risoluzioni contro regimi sanguinari, contro chi reprime la libertà di giornalisti, avvocati, uomini e donne che con encomiabile coraggio si battono per la libertà.
Oggi ci concentriamo sul caso di Nasrin Sotoudeh, che speriamo sia presto liberata, ma l’attualità ci ricorda anche la vicenda di Ruhollah Zam, che è stato ucciso, e quella del dottor Ahmadreza Djalali, che attende una condanna morte che speriamo non avvenga. Il caso Sotoudeh ricorda quello di Nasibe Semsai, donna arrestata in Turchia poche settimane fa, o ancora quello di Fariba Adelkhah. Donne e uomini che hanno un coraggio che spesso manca anche a noi.
Avremmo noi avuto il coraggio di questi uomini e di queste donne? Bisogna porsi questo interrogativo, per non rendere inutile un dibattito e una risoluzione che spero sia importante, per aiutarci a riflettere su cosa fare dell’accordo sul nucleare e delle relazioni con gli Usa, la cui nuova amministrazione spero non cambi nell’opposizione al regime iraniano. Se il fronte occidentale dovesse dividersi, rischieremmo di non essere efficaci nella lotta contro un regime che va combattuto e possibilmente abbattuto”.
Così Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo, componente della delegazione per le relazioni con l’Iran, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.