AgenPress – “Il governo è al lavoro per definire compiutamente la struttura per il monitoraggio e l’attuazione” del Recovery Plan ” e che potrà avvalersi anche di un quadro normativo ad hoc. Questa struttura in nessun caso sarà sovraordinata o sovrapposta ai doverosi passaggi istituzionali. Molti dei progetti del piano avranno successo solo innescando sinergie tra pubblico e privato”.
Lo dice il premier Giuseppe Conte nel corso del Rome Investment Forum.
“Saranno gli investimenti pubblici a costituire la pietra angolare del nostro Piano. In coerenza con l’indirizzo forte e innovativo della Commissione europea, intendiamo destinare il 40% delle intere risorse disponibili per il nostro Paese a una vera e propria “rivoluzione verde”. Vogliamo aumentare sensibilmente la quota di energia prodotta dalle fonti rinnovabili – il solare, l’eolico e il bio-metano – affinché l’Italia possa conseguire con successo l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni inquinanti, pari al 55% entro il 2030, che abbiamo appena ribadito nell’ultimo Consiglio europeo”, spiega Conte.
“Naturalmente, la rivoluzione digitale non riguarderà solo la macchina amministrativa del Paese, ma anche la sua industria, le sue scuole, i suoi ospedali. Non possiamo più permettere che l’Italia sia agli ultimi posti nelle classifiche europee in quanto alla digitalizzazione dell’economia e della società, e che il nostro Paese detenga il triste primato europeo relativo all’incidenza dei giovani cosiddetti “Neet” sul totale della popolazione attiva. Per questa ragione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza servirà a potenziare tutto il sistema dell’istruzione, assicurando la connessione veloce in tutte le scuole, digitalizzando i curricula scolastici e la formazione dei docenti, aumentando il peso delle competenze Stem e delle lingue nei percorsi formativi, dando nuovo impulso alla formazione terziaria e professionalizzante, rafforzando le interrelazioni fra ricerca e attività produttive con la creazione di centri di eccellenza in vari segmenti di industria, che assicurino un efficace trasferimento tecnologico all’intero mondo produttivo”, sottolinea ancora il premier rimarcando: “E vogliamo farlo, in particolare, assicurando che questi benefici ricadano su tutto il Paese, da Nord a Sud, dalle aree urbane a quelle più interne”.