AgenPress – Il Governo esclude del tutto le vacanze sulle piste da sci, per gli spostamenti tra regioni sembra prevalere la linea più rigida.
Nonostante si stia ragionando su una serie di allentamenti alle regole anti-contagio in vista delle feste, non si potranno ripetere gli errori di agosto, quando l’ok agli spostamenti è risultato in un rischioso aumento dei contagi. Le vacanze sulla neve, in questo senso, sono da considerare annullate, anche se la discussione con le Regioni di montagna parrebbe ancora aperta.
La previsione per il nuovo Dpcm è che a dicembre ci si potrà spostare fuori regione solo per i già noti motivi concessi con l’autocertificazione, quindi lavoro, salute o emergenze. Solo in caso di curva dei contagi davvero bassa sarà possibile raggiungere i parenti più stretti, non prima del 20 dicembre e probabilmente con un Dpcm ad hoc, anche se non si è residenti e domiciliati nella casa di destinazione. Una deroga che potrebbe valere anche per le seconde case.
Al momento la mobilità è libera nella zona gialla, di cui fanno parte Lazio, Sardegna, Veneto, Molise e la Provincia autonoma di Trento. Nelle zone arancioni e rosse, in cui rientrano tutte le altre Regioni, gli spostamenti sono vietati. In particolare, nelle zone arancioni è consentito spostarsi esclusivamente all’inerno del proprio Comune (sempre nel rispetto del coprifuoco, quindi dalle 5 alle 22). Non è consentito uscire dal proprio Comune, né dalla propria Regione, se non per una comprovata esigenza di lavoro, di studio, di salute o di necessità. In questo caso servirà l’autocertificazione. Per le zone rosse, ogni spostamento è vietato e quindi se si esce dalla propria casa lo si può fare solo muniti di autocertificazione e per gli stessi motivi enunciati in precedenza.
La concessione più volte dichiarata riguarderà i negozi, che potranno prolungare l’orario di apertura fino alle 22, quando scatta il coprifuoco. Nei weekend tornano a riaprire i centri commerciali. Niente da fare invece per bar e ristoranti, che difficilmente possono sperare di riaprire durante dicembre, considerando i rischi collegati a pranzi e cene fuori ancora troppo alti.
Sulle cene natalizie si attende invece un accordo a partire dalla maggioranza, con la riunione dei capidelegazione prevista oggi. Si tratta sul numero massimo di parenti a tavola per pranzi e cene natalizie, la soglia fissata potrebbe arrivare a sei o comunque non più di otto. Pasti che dovranno concludersi necessariamente entro le 22, orario fissato per il coprifuoco che non dovrebbe subire variazioni se non per le singole notti di festa, cioè il 24 e il 31 dicembre. In quei due casi l’ipotesi è di prolungare l’obbligo del rientro a casa non più tardi dell’1 di notte, permettendo così la partecipazione alle messa di Natale e lo scambio di auguri per il nuovo anno.