AgenPress – Con l’aumento dei contagi sta accadendo “quello che già abbiamo sotto gli occhi, il sovraffollamento dei pronto soccorso e l’aumento dei ricoveri. Tanto nei reparti di medicina che nelle terapie intensive e sub intensive. Dove in molte regioni i letti dei reparti a più alta intensità di cura stanno già andando in saturazione”.
Lo dice in un’intervista a ‘La Stampa’ il direttore della terapia intensiva del Policlinico Gemelli e del Columbus Covid Hospital Massimo Antonelli.
D’aiuto potrà essere “creare negli alberghi centri di assistenza per i pazienti Covid con sintomi più lievi che non riusciamo a dimettere dall’ospedale perché non hanno le condizioni abitative adatte a trascorrere in sicurezza l’isolamento domiciliare. Dovremmo fornire a chi è a casa un saturimetro che consenta di monitorare il livello di ossigenazione del sangue, in modo che il medico di famiglia dopo un consulto anche telefonico possa valutare la necessità del ricovero, evitando che solo con sintomi lievi si finisca per intasare gli ospedali”.
Nei nosocomi “le nuove assunzioni sono servite a rimpiazzare chi è andato in pensione – prosegue Antonelli – ma l’organico non è ancora sufficiente. Abbiamo contrattualizzato gli specializzandi in anestesia e rianimazione degli ultimi due anni di formazione”.
Per evitare il peggio ed evitare un lockdown, secondo il medico, “potrebbe essere necessario creare delle zone rosse ben circoscritte, soprattutto nelle grandi città dove è più elevata la mobilità sociale”.