AgenPress – Riteniamo indegno e vergognoso per un essere umano che pretende di definirsi tale, il comportamento degli amministratori e di tutti i vari attori responsabili dell’uccisione di una mamma cinghialessa e dei suoi sei cuccioli, avvenuta in questi giorni a Roma.
E’ aberrante immaginare con quanta tranquillità, con quanta indifferenza e freddezza, queste creature innocenti e indifese, siano state uccise da chi, pur se privo di sentimenti e di ragione, è preposto al rispetto dell’art. 13 del Trattato di Lisbona, del progamma Green New Deal, dell’art. 19 della legge 157/92, ecc. ecc.
Chi compie gesti del genere si può definire indegno di chiamarsi essere umano in quanto includiamo nell’umanità una sorta di pietà, di compassione verso la sofferenza altrui, anche di un animale che non è, come lo hanno classificato i fautori dell’ammazzamento, “materiale di categoria 1 destinato all’eliminazione”, ma essere vivo e senziente.
I cinghiali, ovunque in Italia, sono considerati da pochi interessati promotori della loro uccisione (i cacciatori, gli armieri che forniranno all’Italia nel 2020 oltre 23 miliardi di armi mentre ci classifichiamo al dodicesimo posto, tra 208 stati del mondo, per la loro produzione, i politici asserviti, tutto quel mercato agli antipodi del Green New Deal che nel nostro paese continua, nonostante leggi e buone intenzioni, a sopravvivere) alla stregua di una peste.
Ai cinghiali è stato tolto tutto, il branco, l’habitat e quindi il rifugio e l’alimentazione. Negli anni settanta erano quasi estinti ma ora sono tanti, troppi (sempre secondo i cacciatori e non secondo un censimento scientifico a detta dell’esperto biologo/zoologo Luigi Boitani). Ma perchè? Se ne dichiarano tanti per avere la scusa di eliminarli e anche se si emettono leggi triennali, come in toscana, violando l’art. 117s della Costituzione, non calano mai: 200.000 se ne ammazzano e 200.000 sopravvivono. Il mistero glorioso in mano alle lobby.
Da ricordare che i cacciatori, per soddisfare il loro orgasmo, hanno importato dal centro ed est Europa, cinghiali alloctoni, contravvenendo all’art. 20 della legge 157/92 e li hanno ibridati con i maiali.
Un animale, il cinghiale, che non è più lui ma un ibrido cinghiale/maiale e così, come il lupo ibridato con il cane non teme, purtroppo per lui, la vicinanza dell’uomo, anche il cighiale ibrido si avvicina senza timore. Da considerare anche che le caratteristiche del cinghiale sono: “la socialità, la vita notturna, la predilezione per la macchia folta, l’erratimso e il desiderio di tranquillità. Il cinghiale è incompatibile con il sovraffollamento umano. L’attaccamento della madre ai figli è notevole. Il coraggio del cinghiale è leggendario quanto la sua intelligenza”. (Stralci dal libro Il cinghiale del prof. Franco Nobile medico e cacciatore, medaglia d’oro al valore della Sanità). Vedi anche la relazione sulla caccia al cinghiale https://gabbievuote.it/caccia-al-cinghiale—relazione.html che, oltre ai cinghiali, coinvolge nella mattanza anche i cani, animali d’affezione.
Tanta solidarietà per gli insulti alla Brambilla ma nessun senso di empatia e quindi di dolore espresso dai politici e giornalisti davanti all’esecuzione di una mamma, essere senziente, che accudiva e proteggeva i suoi cuccioli. Nessuna attenzione verso i numerosi cittadini che si erano raggruppati davanti alla muraglia eretta dalle forze dell’ordine e hanno assistito impotenti, gridando e protestando, all’uccisione degli animali come se la democrazia fosse un’illusione e non il governo del popolo, abbandonata e offesa dall’autarchia che sempre più impera tra le forze governanti.
Tanto più grave l’indegnità di chi ha ucciso considerato che molti si erano già offerti di accogliere la famigliola.
Ci auguriamo che davanti a un gesto tanto crudele e per noi straziante, perché siamo umani di quelli che hanno un cuore, sentimenti e coscienza, la politica e quelli che possono decidere, riescano ad avviare una proposta di legge per il controllo delle innumerevoli crudeltà e illegittimità dei cacciatori e delle amministrazioni indifferenti alla vita e al dolore, e una proposta di legge per considerare i reati contro gli animali con maggiore severità, così come fanno in Francia, in Germania e negli Stati Uniti dove l’F.B.I. li ha inseriti in classe A, come gli omicidi, gli stupri.. perché chi è indifferente alla sofferenza degli animali lo è anche verso quella degli umani e chi arreca sevizie e morte agli animali può farlo anche verso gli umani.
Chiediamo ai giornalisti di approfondire i concetti e le situazioni, di mettersi dalla parte di tutti quei cittadini che sono rispettosi di ogni vita, che rifiutano il dolore non solo personale ma anche quello procurato agli animali. Cittadini UMANI.
Mariangela Corrieri Presidente Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze info@gabbievuote.it – www.gabbievuote.it |