AgenPress – “Non si può emarginare così un bambino disabile. Oltre al parroco adesso anche la Curia ci manca di rispetto: invece di contattare noi e darci spiegazioni difendono il parroco, rafforzando la sua tesi. Avevano il dovere di inviare gli ispettori per fare luce”.
Lo dice Mary, madre di un bimbo napoletano autistico al quale, riferisce, sarebbe stata negata la prima comunione in una parrocchia del quartiere Poggioreale di Napoli. La mamma del piccolo fa sapere che le è stata offerta la possibilità di fare la prima comunione al bimbo nelle prossime date disponibili nel 2021. Per lei però, il problema è di tutt’altra natura.
Sulla vicenda è intervenuto Don Aniello Manganiello, “prete di strada” che ha combattuto e continua a battersi contro la camorra in uno dei luoghi della città, Scampia, dove è alta la pervasività della criminalità organizzata.
“Il comportamento del parroco; mi ha lasciato basito e sconcertato. La disabilita’ non può essere un motivo per negare il sacramento della Eucaristia”.
“I diversamente abili sono puri dentro, sono senza malizia e non hanno la capacità di fare il male. Sono un sacerdote guanelliano e nelle case dove ospitiamo i diversamente abili, che san Luigi Guanella chiamava ‘buoni figli’, partecipano alla santa Messa e normalmente ricevono l’Eucaristia”. Per don Manganiello, “è auspicabile un intervento illuminante da parte dei responsabili della catechesi. Una situazione che necessita di una soluzione a vantaggio del ragazzo nel rispetto della sua dignità di persona fatta a immagine e somiglianza di Dio”.