AgenPress. Lucio Malan, vicecapogruppo vicario dei senatori di Forza Italia, ha dichiarato:
“Fin da luglio avevo previsto il fallimento del piano del Governo su Aspi. Ora lo ammette anche il Presidente del Consiglio Conte. Nel frattempo sono stati persi altri tre mesi, che portano al totale di 27 mesi dal crollo del Ponte Morandi. Tra le sparate punitive e la smania statalista, più di due anni sono trascorsi dove chi ci ha perso è l’Italia che vede il concessionario di oltre metà della rete autostradale bloccato negli investimenti, e in difficoltà in borsa.
A luglio avevo detto che il governo voleva trasformare Aspi in un carrozzone statale dove collocare amici e trombati, a spese del contribuente, facendo diventare Cassa Depositi e Prestiti una nuova IRI, usando a rischio i soldi del risparmio postale anziché finanziare gli investimenti delle aziende.
Ora occorre una soluzione realistica, che non metta a rischio i risparmi degli italiani e neppure torni a mettere in mano le nostre infrastrutture né a manager che massimizzano gli utili risparmiando su manutenzione e controlli li abbiamo già visti all’opera.
E allora torno a chiedere: perché non aprire ai capitali e alle capacità gestionali dei privati, che aumenti l’efficienza e riduca i pedaggi, visto che è la stessa famiglia Benetton a rendersi disponibile a una uscita da ASPI? Può avere nostalgia dell’IRI solo chi vuole una delle principali aziende italiane sotto il controllo – diretto o indiretto – dei partiti di governo per piazzare amici e trombati, anche a costo di mandarla in perdita.”