Agenpress – “Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all’ordine del giorno il rinnovo”, lo ha detto il Premier Giuseppe Conte cancellando così quanto fatto durante il Conte 1. La possibilità di andare in pensione con 62 anni d’età e 38 di contributi – fortemente voluta dal leader della Lega Matteo Salvini durante la precedente esperienza di Governo con i Cinquestelle – avrà termine il 31 dicembre 2021.
Tra le ipotesi al vaglio per il 2022, la previsione di una soglia di accesso alla pensione a 63-64 anni con 38-39 anni di contributi, con l’introduzione di penalizzazioni legate al calcolo contributivo.
QUOTA 100 PER TRE ANNI: chi aveva almeno 62 anni (ed è quindi nato fino al 1957 nel 2019 fino al 1958 nel 2020 e fino al 1959 nel 2021) può andare in pensione se ha maturato almeno 38 anni di contributi. E’ previsto il divieto di cumulo con l’attività lavorativa fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia. L’anticipo massimo può arrivare a cinque anni se si sono appena compiuti i 62 anni di età dato che per l’accesso alla pensione di vecchiaia l’asticella è salita nel 2019 a 67 anni.
“Allo studio ci sono delle misure di staffetta generazionale o di contratto di solidarietà espansiva, che aiutano i giovani all’inserimento lavorativo e accompagnano in uscita il lavoratore anziano”, ha detto la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, annunciando un negoziato con i sindacati.
“Vogliono tornare alla legge Fornero!? La Lega non glielo permetterà, promesso. Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani”, ha replicato Salvini, al quale si associa il governatore Luca Zaia. “Sono d’accordo con Salvini – ha detto Zaia, a Ratl 102.5 – questa ultima presa di posizione del Governo è il Festival dell’incoerenza. Si cambia facilmente idea, la coerenza è tutto nell’amministrazione”.