AgenPress – A chiedere i funerali solenni con una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Ugo Melchionda, portavoce di “Grei 250”, un gruppo di 250 fra avvocati, ricercatori, operatori sindacali e sociali, medici, parlamentari, giornalisti, intellettuali, italiani o immigrati, che da mesi si prodiga per trovare soluzioni giuste ed eque contro la “cultura dello scarto e del razzismo”, numerosi esponenti che da punti di vista diversi contrastano tale cultura.
Nell’interminabile elenco di firme che appoggiano l’iniziativa spiccano i nomi di molti parlamentari dei più diversi schieramenti, da Nicola Zingaretti a Stefania Prestigiacomo, da Laura Boldrini a Laura Garavini, da Stanislao di Piazza ad Andrea Delmastro Delle Vedove. E poi ancora Livia Turco e Claudio Martelli, don Luigi Ciotti, Cecile Kyenge, il medico Foad Aodi, l’avvocato dell’Asgi Gianfranco Schiavone, Elisabetta Melandri, Silvia Costa, Filippo Miraglia, Graziano Del Rio, Mercedes Bresso, Lia Quartapelle e molti altri.
“Le istituzioni – scrivono -“diano un segnale forte dopo i fatti gravissimi avvenuti nella notte fra sabato 5 e domenica 6 a Colleferro, che hanno portato all’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, ucciso per il suo senso di responsabilità e per la sua generosità per aver difeso un amico da un gruppo di picchiatori, già noti alle Forze dell’ordine per i propri comportamenti violenti”. Il “segnale forte”, al di là della semplice condanna di quanto avvenuto e “a prescindere dalle responsabilità penali che la magistratura saprà indicare”, deve indicare “la chiara volontà di non lasciare spazio a nessuna delle forme in cui una violenza prevaricatrice, cieca, con conseguenze omicide, si manifesti nei confronti dei soggetti più deboli e indifesi”.
Di qui la richiesta al Presidente del Consiglio “che i funerali del giovane Willy, se la famiglia lo consente, siano realizzati in forma solenne, con la partecipazione delle autorità civili e una rappresentanza del Governo, a livelli tali da non lasciare sola una famiglia che ha saputo crescere un figlio nel rispetto dei valori civili che sono quelli della nostra Costituzione”. La solennità di queste esequie esprimerebbe “una condanna senza appello non solo della violenza, ma anche e soprattutto della cultura della prevaricazione, dei crimini di odio e della supremazia razziale, di genere e di classe”.