AgenPress – “Nonostante gli incendi devastanti ed il clima arido abbiano già decimato gli animali selvatici è stata anticipata la stagione di caccia contro l’autorevole parere scientifico dell’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale, che aveva fortemente criticato la Regione sull’eccessiva estensione di specie e periodi di caccia, chiedendo di adottare norme più rigorose per limitare l’attività venatoria e per ridurne i periodi”.
Lo afferma in una nota il referente “fauna” WWF Sicilia Ennio Bonfanti, che contesta il calendario venatorio emanato dalla Regione.
“Domani, un’ora prima dell’alba, si aprirà la caccia in Sicilia: oltre 25 mila fucili si divertiranno a scaricare piombo mortale su 27 specie, anche rare o in declino, per cinque giorni a settimana fino al 31 gennaio 2021”, scrive Bonfanti,
“Come nel resto del Paese, anche in Sicilia il numero dei cacciatori attivi è in picchiata: confrontando i dati Istat del 2007 con quelli regionali del 2015 – dice Bonfanti – si evince un calo di circa il 30,5% delle doppiette isolane.
Se nel 2006 erano 49.588 (ossia 34 ogni mille ettari di territorio cacciabile), oggi (dati 2018) nell’Isola sono 29.169. Ma, pur rappresentando lo 0,5% della popolazione siciliana, continuano inspiegabilmente a esercitare una certa influenza sull’apparato politico-amministrativo della Regione, come dimostrano talune proposte di legge di liberalizzazione selvaggia della caccia in esame all’Assemblea regionale siciliana”,“
“Dopo il fuoco degli incendi – conclude Bonfanti – arrivano le pallottole dei fucili… Per la fauna siciliana sarà un massacro: il Calendario venatorio infatti consentirà ogni giorno di ammazzare ‘legalmente’ 382.935 animali (15 esemplari per ognuno dei 25.529 cacciatori autorizzati)!”.