Agenpress – Hevrin Khalaf, segretario generale del Partito Futuro siriano e una delle più note attiviste curde nota per le sue lotte a favore dei diritti delle donne, e il suo autista sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco su un’autostrada vicino Qamishli, dopo essere stati prelevati dalle loro auto da milizie, secondo quanto riferiscono forze curde, sostenute dalla Turchia. Nel nord est della Siria sono in tutto nove i civili trucidati a sangue freddo.
Il fuoristrada Toyota che la trasportava è stata fermato sull’autostrada M4, tra Manbij e Qamishlo, da un gruppo di uomini armati. E’ stato ritrovato crivellato di colpi. Hevrin è stata fatta scendere e poi uccisa a colpi di fucile mitragliatore. Ma non è chiaro chi siano i responsabili. Si sa che quel tratto di autostrada è rimasto per alcune ore sotto il controllo del gruppo jihadista Ahrar al-Sharqiya, il gruppo composto da ex appartenente ad Al Qaeda (al Nusra) alleato della Turchia e responsabile di altre esecuzioni sommarie.
“I nove civili sono stati giustiziati in diversi momenti a sud della città di Tel Abyad”, ha affermato l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Il massacro sarebbe stato filmato con i telefoni cellulari dagli stessi miliziani che hanno diffuso in rete i video.
Le forze democratiche siriane a guida curda (Sdf) puntano l’indice contro la Turchia per l’assassinio di Khalaf: “Questo fatto dimostra che in quest’invasione delle forze turche non si fa nessuna differenza tra soldati, civili e politici”.
Mentre dalla Turchia non vi sono per ora conferme ufficiali, a quanto afferma il giornale filo governativo conservatore Yeni Safak, citando fonti sul posto, Hevrin Khalaf “è stata messa “fuori combattimento” nel corso di un’operazione militare”, per la precisione un raid effettuato in base a informazioni fornite dall’intelligence.
“E’ una perdita molto grave”, ha detto Mutlu Civiroglu, un esperto di politica curda citato dal Guardian. “Aveva un grande talento per quel che riguarda la diplomazia, partecipava sempre a riunioni con gli americani, i francesi, in generale le delegazioni straniere”.
Havrin Khalaf, 35 anni, aveva guidato di recente un Forum tribale delle donne e si era battuta per una transizione democratica che conduca a una Siria inclusiva e rispettosa dei diritti delle minoranze, e fortemente decentralizzata rispetto all’impostazione baathista.
Al momento della sua fondazione, avvenuta il 27 marzo del 2018, il Partito per il Futuro della Siria, affermò tra i suoi principi la laicità dello Stato, una Siria “multi identitaria”, la “rinuncia alla violenza” in favore di una “lotta pacifica per la risoluzione delle controversie, “l’eguaglianza tra uomini e donne” e il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, “in particolare la risoluzione 2254, secondo cui tutte le fazioni del popolo siriano dovrebbero essere rappresentate nel processo politico, compresa la stesura di una nuova costituzione”. “Hevrin Khalaf è il volto del dialogo e dell’emancipazione delle donne in Siria.