Agenpress. Da operatori del settore, consapevoli delle reali necessità quotidiane, formuliamo una proposta semplice e concreta per uscire dalla pandemia, facilmente percorribile dalle Istituzioni e basata su una sinergia pubblico-privato costruttiva ed efficace, tesa ad ottenere una mappatura immediata delle condizioni degli italiani, asintomatici e non.
Il coronavirus non conosce frontiere e affrontarlo con una politica segmentata in “atolli” regionali autonomi come stiamo facendo, non rende giustizia ai sacrifici che sta affrontando la popolazione ed anzi rallenta la fine del contagio. È necessaria una cabina di regia composta dalle Regioni e sotto il coordinamento del Ministero della salute, che veda i presidi sanitari privati come necessari coadiutori delle linee d’intervento.
Questa sinergia programmata e regolata tra pubblico e privato, dovrebbe oggi, in primis, rendere possibile ai cittadini effettuare, non a loro spese, i test sierologici di cui tanto si parla. Sarebbe così possibile effettuare uno screening di massa – regolato, a protezione dei cittadini, da protocolli standard e uniformi concordati col Ministero della salute e da ripetere con tempistiche prestabilite – che dia una visione immediata di quale sia lo stato della popolazione rispetto la diffusione del virus e, in particolare, una valida indicazione su chi possa, al momento debito, rientrare al lavoro.
Si tratterebbe quindi di un significativo passo in avanti per risolvere una situazione straordinariamente gravosa. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto più rapidamente e con più efficienza, ove si allargasse ai privati la possibilità di trattare il COVID19, in particolare eseguendo i test sierologici per la ricerca di anticorpi contro il coronavirus.
Ovviamente ci riferiamo ai presidi sanitari autorizzati e rispondenti a tutti i requisiti di esercizio, che nei servizi della specie impieghino personale sanitario dedicato, protetto con tutti i dispositivi previsti. Si potrebbe creare un tesseramento della salute attraverso un badge che andrebbe rinnovato ogni 15 giorni. Il tutto in un quadro economico e che renda accessibile l’esame a tutta la popolazione.
Dichiarazione di Mariastella Giorlandino (Imprenditrice a capo dei centri diagnostici e laboratori d’analisi Artemisia Lab).