AgenPress. Si è appena conclusa l’assemblea nazionale dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr), durante la quale i soci sono stati chiamati oltre ad approvare il bilancio anche a rinnovare le cariche sociali precisamente presidente e consiglio direttivo.
Riguardo al presidente per acclamazione è stato eletto il prof. Mauro Francesco La Russa, Professore Associato presso il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’UniCal.
Per la prima volta nella storia dell’associazione, nata del 1993, un docente dell’ateneo calabrese va alla presidenza della principale associazione italiana di studiosi e ricercatori attivi nel campo delle applicazioni scientifiche ai Beni Culturali. L’associazione ha lo scopo di promuovere e sviluppare le attività di ricerca, didattiche e professionali per lo studio e la salvaguardia del Patrimonio Culturale utilizzando metodologie scientifiche. Per tale motivo promuove contatti tra ricercatori delle discipline scientifiche e quelli delle discipline umanistiche per affrontare problematiche riguardanti lo studio, il restauro e la conservazione dei Beni Culturali”.
All’AIAr afferiscono docenti e ricercatori universitari e di enti pubblici di ricerca di area fisica, chimica, geologica, biologica, oltre che di ingegneri e architetti; archeologi, storici dell’arte e restauratori impegnati nella attività di studio, tutela, conservazione, e salvaguardia del patrimonio archeologico ed artistico; professionisti dediti ad attività di diagnostica, ricerca archeologica, archeologia preventiva e di emergenza, restauro, progettazione territoriale e urbanistica. Il prossimo triennio, e per la seconda volta nella storia dell’AiAR toccherà ad un geologo il coordinamento di più di 300 ricercatori afferenti a diverse Università italiane e centri di ricerca presenti su tutto il territorio nazionale.
Il prof. La Russa arriva alla presidenza dopo due mandati consecutivi che lo avevano visto impegnato attivamente nel Consiglio direttivo, anni in cui ha preso parte e promosso tantissime attività su tutto il territorio nazionale.
Professore La Russa cosa significherà essere presidente di Associazione così grande e distribuita su tutto il territorio nazionale?
“Sarà un triennio molto impegnativo poiché tutte le varie iniziative che abbiamo sempre promosso dovremmo Reinventarle almeno per quest’anno a causa del Covid, ma sono certo che con l’aiuto del direttivo riusciremo a fare una programmazione di qualità, inoltre saranno tante le nuove iniziative che intento portare avanti, soprattutto coinvolgendo quanti più soci possibili.”
Cosa significa per l’UNICAL questo riconoscimento?
Se guardo indietro nel tempo, non posso non ricordare che da giovane dottorando feci la mia prima presentazione a Convegno proprio ad un convegno AIAr tenutosi a Pisa questo per dirle che per i ricercatori di questo settore l’associazione è sempre stata vista di grande livello scientifico a scala nazionale, per cui io sono lieto che a me, che sono un docente di questa Università sia stato dato un riconoscimento cosi grande, basta guardare i nomi dei passati presidenti e le assicuro che mi sento orgoglioso di contribuire a tenere alto il nome della mia Università. Il riconoscimento all’area Scienze della Terra, in particolare al mio settore scientifico disciplinare che negli ultimi anni, grazie alle sue peculiarità applicative nel campo dell’ambiente e dei beni culturali, ha ricevuto notevoli riconoscimenti, e qui in Unical è diventato punto di riferimento a livello sia nazionale che internazionale
Presidente AIAr, responsabile di diversi progetti nazionali ed europei, autore di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali, da poco delegato del rettore ai master e rappresentante del Ministero delle politiche agricole all’interno del consiglio direttivo del Parco della Sila, sarà difficile coordinare e il tutto?
Io mi ritengo fortunato perché faccio un lavoro che amo, che ho sognato sin da ragazzo, cosi come ho sempre creduto che chi lavora prima o poi arriva alle mete che si prefigge. Sono arrivato qui in UNICAL nel 2008 come ricercatore, dopo un’esperienza aziendale in Montedison e il dottorato di ricerca a Catania, esperienze che mi hanno formato tantissimo e a cui devo tanto sia sotto il profilo personale che scientifico. Queste esperienze formative mi hanno insegnato una cosa fondamentale ovvero quella del lavoro di gruppo, nella ricerca, cosi come nella vita, ogni qualvolta la squadra scende in campo compatta e vince e perde tutta insieme!
In questi anni grazie ai diversi progetti conseguiti ho creato un gruppo di cinque giovani, di cui già due già abilitati a professore associato ed altri due in attesa di esito, con cui riusciamo a portare avanti sia la ricerca che la progettazione. Allo stesso tempo importantissimo il contributo dei colleghi e del PTA, che considero fondamentale nella maggior parte delle attività che porto avanti. Queste nomine “le condivido” con loro, e sono il frutto di un percorso che ho iniziato con ciascuno di loro. Sicuramente saranno per me momenti di crescita poiché mi permetteranno di interfacciarmi con colleghi da cui posso imparare tanto. Lavorare a servizio della propria istituzione in un’ottica di migliorare la qualità del nostro ateneo per me è un privilegio, per questo ho ringraziato il nostro Rettore che mi ha dato questa possibilità, la chiave vincente in un momento storico cosi complesso è quello di fornire ai nostri giovani la qualità e le competenze “ingredienti” fondamentali nel mondo del lavoro.
Progetti futuri, oppure per ora si concentrerà solo su questi nuovi incarichi?
Il bello della ricerca e che è un continuo progetto in divenire che si concretizza in articoli, proposte progettuali, didattica, tesi, convegni, sicuramente ora mi concentrerò molto sulle attività che questi incarichi mi richiedono di portare avanti, ma sono certo che queste saranno occasioni per costruire nuovi progetti e sfide per il futuro.