Firmato un protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. È stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (GNPL), sottoscritto dal Comandante Generale, Gen. C.A. Salvatore Luongo e dal Presidente, Cons. Riccardo Turrini Vita, con lo scopo di rafforzare e proseguire la collaborazione tra le due Istituzioni assicurando il pieno rispetto del diritto nazionale e delle convenzioni internazionali ratificate dall’Italia in materia di diritti umani. L’accordo, finalizzato anche a promuovere una maggiore cultura della trasparenza, persegue l’obiettivo di favorire momenti di riflessione e approfondimento volti ad accrescere la sensibilità istituzionale ai doveri e alle responsabilità degli operatori delle Forze di Polizia sulle situazioni di privazione della libertà personale

Il Protocollo prevede l’organizzazione di seminari, conferenze e tavole rotonde presso ogni tipo di struttura formativa e di ricerca al fine di approfondire le tematiche connesse con la tutela dei diritti delle persone sottoposte a privazione della libertà, anche con lo scambio reciproco di docenze a cura di propri rappresentanti. L’accordo, inoltre, fissa le modalità per una raccolta delle principali decisioni e pronunce in materia di privazione della libertà personale da parte delle Forze di Polizia emesse dai Tribunali di Sorveglianza in favore degli operatori e degli studiosi del settore, realizzando un vero e proprio compendio relativo alle interpretazioni e agli orientamenti di rilievo della giurisprudenza. Infine è stata stabilità l’opportunità di pianificare idonee attività tese a valutare l’aderenza delle metodologie e delle prassi adottate dalle forze di polizia ai principi fissati in ambito internazionale in tema di prevenzione di gravi maltrattamenti.

La firma del protocollo tra l’Arma dei Carabinieri e il GNPL rappresenta un importante segnale della rilevanza che l’Arma attribuisce alla cultura della trasparenza e alla garanzia dei diritti della persona, con particolare riguardo alle persone arrestate o fermate.

Per il Garante nazionale, la firma del protocollo è la conferma dell’impegno per la tutela effettiva dei diritti delle persone private della libertà, in particolare di quelle sottoposte a restrizioni, nella prospettiva del loro reinserimento nella società.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -