AgenPress – “L’Europa per tre anni ha portato avanti una strategia fallimentare, illudendosi che l’Ucraina potesse battere militarmente la Russia. E oggi, invece di chiedere scusa ai cittadini, perpetua i propri errori buttando 800 miliardi in armi, proprio mentre Trump è al tavolo dei negoziati, come noi chiediamo da 3 anni. La pace non scende dal cielo: va costruita con determinazione. E invece Meloni ha mantenuto sempre una postura bellicista: ha allontanato la pace, ha danneggiato economicamente l’Italia e ha reso il nostro Paese ininfluente”.
Lo ha detto Giuseppe Conte in una intervista ad “Avvenire”. “Nel 2022 è stato fatto saltare un accordo di pace sull’Ucraina, mentre ai cittadini si raccontava che Putin era pronto a invadere l’Europa fino a Lisbona e che noi con invii di armi a oltranza avremmo potuto batterlo militarmente. Serve sicuramente un progetto di Difesa comune per garantire la sicurezza degli europei, ma l’Europa oggi investe già più della Russia in spese militari: coordiniamo e razionalizziamo queste spese anziché far spendere 800 miliardi in più in armi in ordine sparso ai singoli Stati. Così si arricchisce solo l’industria delle armi, senza aumentare la sicurezza dei cittadini”, ha aggiunto.
Incontrando i giornalisti della Stampa estera, alla domanda se la Russia è una minaccia, per Conte “è difficile dare una risposta. Non sto nella testa di Putin. Ci ho parlato più volte, siamo stati anche ore a parlare sugli accordi di Minsk, e Putin si lamentava delle violazioni dell’Ucraina, e Zelensky si lamentava delle violazioni della Russia. Non sono contesti e scenari in cui assolutamente c’è chi ha ragione e chi no. Il problema era l’avanzata della Nato a Est. La Russia non poteva accettare che la Nato in Ucraina gli entrasse in casa. Successe anche nel 1962, gli americani non la presero bene con i missili a Cuba”.
Nel piano ReArm “non c’è nemmeno un cenno alla difesa comune. E’ una reazione istintiva, isterica, e contrasta con l’avvio dei colloqui di pace. Un piano del genere è costruito semplicemente su una maggior spesa, ciascuno Stato incrementa l’arsenale militare ma in ordine sparso. Non è la risposta alle necessità della difesa europea. Così facendo l’Ue aggrava solo il deficit di leadership politica che sta dimostrando in questi anni”.
Riguardo alla manifestazione di domani 15 marzo promossa da Michele Serra, ha annunciando che il M5s non sarà in piazza.
“Io credo nelle buone intenzioni di Serra” ma “il 15 si sono infilati chi vuole il riarmo e chi non lo vuole, chi vuole la guerra e chi no. Non possiamo avere tutto e il contrario di tutto. Io mi batto per una Europa che si batte per la politica, che se spende per la difesa lo faccia con criterio”.
“Noi non ci saremo. E’ una manifestazione nata con buone intenzioni ma subito infittita esponenti politici favorevoli al riarmo, che vorrebbero continuare lo scontro con la Russia, non si adattano al nuovo scenario. Di fronte ad ambiguità e incertezza noi non ci possiamo stare. Lo dico da europeista convinto ma critico”.