Giornata nazionale contro la violenza ai sanitari, Vaccari (FNOPO): “Serve prevenzione: educare al rispetto dell’Altro”

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AgenPress. “In un caso su sette le aggressioni ai danni dei sanitari coinvolgono professioniste donne. Un dato che sottolinea come la professione Ostetrica, popolata da una maggioranza di donne – su 21mila circa 300 sono uomini -, è tra le più colpite dal fenomeno. Inoltre, i numeri potrebbero essere sottostimanti se si considera che le Ostetriche/i sono sempre state restie nel denunciare le violenze subite. Eventuali reazioni di ira, infatti, sono spesso ritenute legate (ed erroneamente giustificate) ad episodi negativi come quelli del travaglio e del parto o ad altre prestazioni più o meno dolorose effettuate alle donne. Tuttavia, pur evidenziando un ulteriore incremento degli episodi di violenza, aumentati del 38% negli ultimi cinque anni (dati Amsi 2025), voglio cogliere l’occasione della celebrazione di questa Giornata per avanzare proposte concrete, piuttosto che soffermarmi sui soli numeri”.

Così la dottoressa Silvia Vaccari, Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita dalla Legge 14 agosto 2020, n. 113 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie” e si celebra lo stesso giorno della Giornata europea promossa dal Consiglio degli ordini dei medici europei (CEOM), che ricorre il 12 marzo di ogni anno.

 “Prevenire meglio che curare”

“Anche in questo caso, come accade per le patologie di cui quotidianamente ci occupiamo, il primo passo è la prevenzione. E non può esserci prevenzione senza educazione. Dovremmo dunque modificare la prospettiva, facendo comprendere ad ogni Persona di cui ci prendiamo cura che siamo lì per aiutarla, che il bene dell’Altro è il nostro principale fine. Educare i cittadini, dunque, al rispetto dei professionisti sanitari, spiegandogli che maggiore sarà la serenità dell’ambiente in cui lavoriamo e maggiore sarà la possibilità che avremo di impegnarci al massimo delle nostre competenze”, aggiunge la Presidente Vaccari

Campagne educative

“Allo stesso tempo, ogni cittadino sappia che se qualcosa non gli è chiaro è sempre bene che chieda immediatamente spiegazioni, senza alterarsi, né alzando il tono di voce. E se non fosse possibile avere una risposta immediata, dovrà avere la pazienza di attendere, comprendendo che l’attesa non è mai sintomo di non curanza da parte del professionista sanitario. Ognuno di noi – spiega la Presidente della FNOPO – rispetta dei protocolli e delle procedure che ci indicano il livello di priorità, ovvero quali casi sono da ritenere più urgenti rispetto ad altri. Le decisioni del professionista sanitario non sono mai frutto di una personale scelta, ma guardano sempre al bene della collettività, non trascurando la singola Persona bisognosa di cura”.

Dal triage ostetrico alla sala-parto

“Ne è un esempio il triage ostetrico, dove spesso le Ostetriche/i sono vittime di minacce perché tutti si aspettano di essere assistiti per primi, nel minor tempo possibile, senza tenere conto delle priorità che noi professionisti sanitari siamo tenuti a rispettare. Non è raro nemmeno di essere vittime di risentimenti passati, a causa di esperienze pregresse vissute, che vengono successivamente sfogati sulla nostra categoria professionale. Non sono pochi gli episodi di aggressioni, sia fisiche che verbali, che si consumano in primis nella sale parto e poi anche negli ambulatori. Soprattutto quando un momento meraviglioso come la nascita, a causa di complicanze inaspettate, si trasforma in un evento tragico ed inaspettato”.

La formazione di sanitari e cittadini

“D’altro canto, anche i professionisti sanitari, pur nella freneticità quotidiana che li vede sommersi dagli impegni in un SSN al collasso, dove i bisogni di salute aumentano e il personale impiegato non viene di pari passo numericamente adeguato, devono soffermarsi sulla Persona, dedicando tempo all’ascolto, utilizzando una delle principali doti che deve contraddistinguere chi sceglie di intraprendere la professione di Ostetrica/o: l’empatia. Proprio per questo, la FNOPO si è già impegnata in un progetto rivolto a tutti i presidenti dei corsi di laurea, ai presidenti degli Ordini territoriali e di tutte le professioni sanitarie, alle studentesse del terzo anno, alle future colleghe ed a tutte le ostetriche già abilitate alla professione affinché si diffonda una cultura di prevenzione e buona comunicazione sul tema delle aggressioni ai danni dei sanitari fin dai tempi dalla formazione universitaria. A partire dal mese di settembre dello scorso anno, mese in cui la Federazione ha tenuto un primo webinar, sono stati e saranno organizzati altri momenti formativi che speriamo, anche di concerto con le Istituzioni, possano essere estesi anche alla cittadinanza, a partire dai più giovani con incontri nelle scuole”, conclude la Presidente della FNOPO.

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