Oggi più che mai, dobbiamo continuare a sostenere il popolo ucraino e Zelensky contro le minacce di Putin e Trump

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AgenPress – Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina pensando di conquistare il potere in tre giorni, cacciare Zelensky e sostituirlo con un presidente fantoccio servo di Putin.

Come risposta gli ucraini si sono stretti a fianco del loro presidente e hanno combattuto e combattono con coraggio e resilienza.

La loro lotta per la democrazia, la libertà e la sovranità è una lotta che riguarda tutti noi che abbiamo, oggi, di fronte due nemici, Putin e Trump.

Insieme al loro “compare” Xi Jinping vogliono sovvertire l’ordine mondiale contro l’Occidente e l’Europa.

Trump pensava di soggiogare Zelensky, contro il quale aveva preparato una fossa di leoni nello Studio Ovale.  Ma il presidente ucraino non si è lasciato intimidire, lui, il “comico” come alcuni scellerati lo definiscono, anche in Italia, si è difeso e ha dimostrato di avere il coraggio di replicare contro un Trump imbestialito.

“Comico” è chi, tra giornalisti e politici, condanna un presidente che è in cima alla lista dei ricercati da Putin che lo vuole morto.

Aveva la possibilità, lui, “il comico”, di scappare con un aereo messo a disposizione da Biden, la sera stessa dell’invasione russa. Non lo ha fatto, ha preferito rimanere accanto al suo popolo.

Oggi più che mai dobbiamo tutti essere uniti a fianco del popolo ucraino e a Zelensky, perché Trump insieme a Putin vogliono distruggere l’Ucraina, svenderla e ridurla ad una colonia russa.

Ricordiamoci che Trump ha consegnato l’Afghanistan ai talebani, condannando migliaia di donne alla schiavitù e all’esecuzione di massa di migliaia di oppositori.

Trump sta dimostrando quello che era, un presidente indegno di guidare l’America, e Putin, un killer, che ha messo in atto una persecuzione contro un popolo sovrano e non si fermerà qui.

Conosciamo cosa accade ai “nemici” di Putin. Lui, ex Kgb, da quando è al potere ha messo in galera e fatto uccidere tutti gli oppositori, in ultimo Alexey Navalny.

Essere uniti con l’Ucraina significa difendere la giustizia. Non possiamo dimenticare i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi a Bucha, Mariupol, Kharkiv, Kherson, Leopoli, Irpin e in molte altre località.

Cosa pensate che farà agli ucraini? Loro stessi dicono di voler combattere fino alla morte, per loro stessi, ma anche per tutti noi.

A coloro i quali continuano a dire “no armi” all’Ucraina, rispondo: come fa un popolo a difendersi contro i continui bombardamenti se non con le armi? Togliamo le armi all’Ucraina e daremo la possibilità a Putin di portare a termine la distruzione di un popolo.

“Se la Russia smette di combattere, non ci sarà più la guerra. Se l’Ucraina smette di combattere, non ci sarà più l’Ucraina. Il sostegno dell’Estonia all’Ucraina rimane incrollabile. È tempo che l’Europa si faccia avanti”, ha detto il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna.

L’Europa si svegli? Ora è il momento di agire con fermezza. Tutti gli alleati continuino a sostenere l’Ucraina, rafforzando il sostegno che porterà a una pace giusta e duratura per tutta l’Europa.

Un’ Ucraina forte e sovrana è vitale per la stabilità regionale, la sicurezza globale e la difesa dei valori democratici in tutto il mondo.

Riporto la dichiarazione di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea,: “La vostra dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Siate forti, siate coraggiosi, siate senza paura. Non siete mai soli. Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura”.

La difesa eroica dell’Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia riguarda l’esistenza dell’Ucraina come nazione. L’Ucraina sta combattendo non solo per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale, ma anche per la sicurezza europea, la libertà e l’ordine mondiale basato sulle regole che Putin e Trump vogliono sovvertire.

Dobbiamo rafforzare l’Ucraina militarmente, politicamente ed economicamente, esercitando al contempo la massima pressione sulla Russia affinché il dittatore Putin non esca vincitore. “Il coraggio ha un nome: Ucraina” e il suo presidente, Zelensky, ha dimostrato “il coraggio e la leadership tipici del suo popolo di fronte alla brutale e illegale invasione della Russia”.

E in casa nostra Meloni cosa fa? Fino a ieri sostenitrice di Zelensky, oggi, tace per non far torto a Trump. Lei che doveva diventare il “ponte” tra l’Europa e l’America, ha dimostrato la sua inadeguatezza, allineandosi “silenziosamente” all’autoritarismo del presidente americano.

Si è limitata a chiedere un vertice “immediato” tra Stati Uniti, Ue e altri paesi occidentali per “parlare francamente di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che abbiamo difeso insieme in questi anni”.

Nelle sue dichiarazioni mai una parola contro Trump e soprattutto a favore di Zelensky, il cui nome, dall’ascesa al potere del primo, ha preferito non ripetere più.

L’Europa tutta, non cada nel tranello trumpiano e difenda la propria dignità. L’amministrazione di Donald Trump vuole “imporre” con la minaccia e la forza un negoziato per porre fine alla guerra in Ucraina, solo che è la vittima, non l’aggressore, ad essere punita.

Slava Ukraini!!!!!

Maria Conti, Direttore Responsabile

 

 

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