Fabrizio Curcio Commissario Straordinario Ricostruzione Emilia-Romagna, Toscana e Marche all’Italian Investment Council 2025 by Remind

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AgenPress. Si sono conclusi il 27 febbraio 2025 i tavoli di approfondimento di “Italian Investment Council 2025” by Remind – l’Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani – un’importante occasione di confronto tra Pubblico e Privato per promuovere le eccellenze del Made in Italy all’estero, analizzare le sfide e le opportunità legate agli investimenti e allo sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale.

Esperti, Imprenditori, Manager, Professionisti Partner di Remind che hanno messo a disposizione esperienze e competenze per delineare insieme alle Istituzioni internazionali, nazionali e locali le Politiche industriali per la crescita dell’Italia, per la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano.

Tra i partecipanti Fabrizio Curcio, Commissario Straordinario Ricostruzione Emilia-Romagna, Toscana e Marche che ha così dichiarato: “Il tema della sicurezza credo sia uno degli investimenti imprescindibili a cui pensare se vogliamo parlare di sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale per il futuro. Ma cosa è la sicurezza di cui tanto parliamo e che tanto cerchiamo come singoli, come comunità, come istituzioni? È tante cose che devono stare insieme, sono progettualità e azioni – di oggi e di domani – che devono essere integrate: è, ad esempio, la pianificazione di protezione civile, è un sistema di allerta funzionante e conosciuto, è l’investimento per la costruzione di uno scolmatore, è la costante informazione ai cittadini, è una scelta coraggiosa da portare avanti sul territorio. Deve essere un pensiero di gestione ordinaria e non può essere più pensato come un qualcosa di straordinario o emergenziale.

La responsabilità della sicurezza non è, e non può essere, appannaggio di un solo soggetto, di una singola istituzione; inevitabilmente è distribuita tra molti, ma questo non deve tramutarsi in un rimpallo di responsabilità che disorienta il cittadino, anzi, deve essere una spinta a rafforzare le integrazioni.

Gli eventi metereologici che hanno causato le alluvioni del 2023 in Toscana, Emilia-Romagna e Marche, così come quelli dell’autunno del 2024 sempre in Emilia-Romagna in letteratura hanno avuto tempi di ritorno che superavano i cinquecento anni: non è possibile più negare come il contesto a cui eravamo abituati stia cambiando con una velocità che, forse non ci aspettavamo. Di tempo non ne abbiamo, dobbiamo agire in modo coordinato tra livelli territoriali, utilizzando tutti gli strumenti disponibili, investendo saggiamente nello sviluppo tecnologico e coinvolgendo in questo percorso i cittadini”.

 

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