AgenPress. “La Giornata Nazionale del Personale Sanitario rappresenta un’occasione fondamentale per analizzare le criticità che affliggono il settore e per proporre soluzioni concrete. Il Decreto Milleproroghe 2025 ha segnato un traguardo importante con la proroga fino al 31 dicembre 2025 per il recupero dei crediti ECM, un risultato ottenuto grazie all’impegno costante di Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), Umem (Unione Medica Euromediterranea), Uniti per Unire e AISC (Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini).
Tuttavia, la formazione è solo un tassello di un quadro molto più complesso che necessita di interventi strutturali su più fronti. I professionisti sanitari attraversano un momento difficile e delicato e certamente siamo di fronte ad un passo importante come il riconoscimento della formazione qualificata, ma le criticità da risolvere restano davvero tante”.
Così esordisce nelle sue dichiarazioni, accanto al Direttivo delle Associazioni, il Prof. Foad Aodi, presente oggi 20 febbraio al convegno organizzato dal Ministero della Salute per la Giornata del Personale Sanitario 2025, nella veste di Presidente Amsi-Uniti per Unire e di Direttore AISC.
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Aodi, ricordiamolo, è anche medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, membro del Registro Esperti FNOMCEO e 4 volte consigliere dell’OMCeO di Roma e docente dell’Università di Tor Vergata.
Le criticità del sistema sanitario: carenza di personale e stipendi inadeguati
Le associazioni denunciano la grave crisi che sta colpendo il settore sanitario italiano, caratterizzato da:
- Carenza di medici e infermieri: con un’età media tra le più alte in Europa e pensionamenti sempre più frequenti, il ricambio generazionale è insufficiente.
- Fuga di professionisti verso l’estero e il settore privato: le condizioni lavorative poco attrattive stanno portando alla desertificazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
- Stipendi non adeguati al costo della vita: il personale sanitario italiano percepisce retribuzioni significativamente inferiori rispetto ai colleghi europei, rendendo la professione sempre meno sostenibile.
“Abbiamo una delle età medie più alte d’Europa tra i professionisti sanitari, stipendi non adeguati e una crescente emorragia di personale. Il Governo non può più rimandare: servono misure immediate per fermare questo declino”, dichiara Aodi.
Medicina difensiva e depenalizzazione dell’atto medico
Un altro tema cruciale è la crescente pratica della medicina difensiva, che porta a un eccesso di prescrizioni e accertamenti inutili per paura di contenziosi legali.
Le associazioni chiedono con urgenza una legge che depenalizzi l’atto medico, garantendo ai professionisti tutele adeguate e riducendo il ricorso indiscriminato a denunce e cause legali che paralizzano il sistema.
“I medici non possono lavorare con la costante paura di essere perseguiti legalmente per decisioni cliniche complesse. Serve una riforma che protegga i professionisti e migliori la qualità dell’assistenza”, sottolinea Aodi.
Agevolazioni per i professionisti sanitari di origine straniera
Il sistema sanitario italiano si regge anche sul contributo fondamentale dei medici e degli operatori sanitari di origine straniera. Tuttavia, persistono barriere burocratiche che ostacolano il loro pieno inserimento nel SSN.
Le associazioni chiedono:
- L’eliminazione dell’obbligo di cittadinanza nei concorsi pubblici, per favorire il ricambio generazionale e colmare le carenze di organico.
- Procedure semplificate per il riconoscimento dei titoli esteri, per accelerare l’integrazione di professionisti qualificati.
“L’Italia ha bisogno di medici e infermieri, eppure continua a imporre ostacoli a chi vuole lavorare qui. Serve una riforma coraggiosa per rendere il nostro sistema sanitario più inclusivo ed efficiente”, afferma Aodi.
Investire nella valorizzazione del personale e nell’innovazione tecnologica
Oltre alla formazione, il futuro della sanità italiana passa dall’innovazione tecnologica e dalla valorizzazione del personale:
- Telemedicina: deve essere integrata nei percorsi assistenziali e nella formazione professionale, non solo come strumento emergenziale ma come modello di assistenza strutturale.
- Miglioramento delle condizioni di lavoro: turni sostenibili, riconoscimento delle specializzazioni e progressione di carriera adeguata.
Conclusioni: serve un piano strutturale per la sanità
La Giornata Nazionale delle Professioni Sanitarie non deve limitarsi a una celebrazione, ma deve rappresentare un momento di svolta per riforme concrete.
Le associazioni chiedono al Governo di:
- Adeguare gli stipendi dei professionisti sanitari per evitare la fuga all’estero.
- Potenziare la formazione e le opportunità di crescita professionale.
- Depenalizzare l’atto medico per ridurre la medicina difensiva.
- Semplificare le norme per i medici stranieri e garantire pari opportunità nei concorsi pubblici.
- Investire nella digitalizzazione e nella telemedicina come strumenti per migliorare l’efficienza del sistema.
Continua Aodi nella sua analisi: “Senza un cambio di rotta deciso, il nostro sistema sanitario rischia il collasso. Il Governo deve intervenire subito con misure strutturali per garantire un futuro alla sanità pubblica e tutelare i professionisti che ogni giorno si dedicano alla salute dei cittadini”.
Ringraziamo il Ministro Schillaci per questa giornata importante. Una giornata di orgoglio e di rilancio per la sanità ed i professionisti tutti. Chiediamo maggiore eguaglianza, solidarietà e rispetto reciproco, oltre che un attento lavoro di valorizzazione e prevenzione”, conclude Aodi.