AgenPress – Dieci fabbricati di pregio a Nettuno e Anzio, ville dotate di piscina con tanto di ascensore interno e riccamente infinite. Ma anche 6 terreni ad Anzio, Nettuno, Aprilia, 5 rapporti finanziari, contanti, due auto di grossa cilindrata e valori cambiari per 120.000,00 euro. Questo è l‘immenso patrimonio che i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno confiscando a Giacomo Madaffari, l’uomo che era stato indagato nell’ambito dell’indagine ‘Tritone’ per la mafia presente sul litorale a sud di Roma.
I militari stanno dando esecuzione al Decreto di confisca di primo grado, emesso dal Tribunale di Roma – III Sezione Specializzata “Misure di prevenzione”, a carico dell’uomo, che attualmente è detenuto in carcere perché ritenuto al vertice del locale di ‘ndrangheta presente in particolare ad Anzio e Nettuno.
Il decreto di confisca ha inoltre disposto la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 5 anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di Nettuno.
Le indagini patrimoniali dei carabinieri del Nucleo di via in Selci, su delega della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, avevano portato al sequestro, lo scorso 6 novembre 2023, del vasto patrimonio riconducibile al Madaffari. La pronuncia del Tribunale delle “Misure di Prevenzione” di Roma ha disposto ora la confisca di tutti i beni in sequestro, quantificati in circa 4 milioni di euro. L’indagine Tritone, che portò a 78 misure cautelari nel febbraio 2022, aveva svelato significative infiltrazioni del locale di ‘ndrangheta nel tessuto sociale ed economico del litorale a sud di Roma. Dalle indagini sarebbero emerse, tra l’altro, collegamenti tra esponenti dell’associazione mafiosa, tra cui lo stesso Madaffari, e alcuni amministratori locali, da cui era scaturito l’insediamento delle Commissioni d’indagine di nomina prefettizia e il successivo scioglimento dei Comuni di Anzio e Nettuno nell’autunno del 2022.