Intercettazioni. Sabella (magistrato): “Fondamentali nella lotta alla criminalità, limitarle a 45 giorni è ridicolo”

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Spesso ci vogliono mesi di intercettazioni per arrestare i latitanti


AgenPress. “La prima cosa che va chiarita è che le intercettazioni non sono utili, sono fondamentali: senza non andremmo da nessuna parte. Le intercettazioni sono uno strumento essenziale nella lotta alla criminalità, specialmente quella organizzata. Le associazioni criminali come la mafia sono per natura segrete, quindi per carpirne le dinamiche e i segreti si è costretti a ricorrere a questi strumenti, non c’è altro modo. Non trovi mica uno statuto o un codice mafioso scritto pubblicamente da qualche parte”.

Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano il magistrato Alfonso Sabella intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ in merito alla proposta di limitazione per le intercettazioni presentata in Parlamento.

E ha proseguito “mi spiace sentire dire che i mafiosi non parlano al telefono, perché io negli anni ne ho sentiti tanti. Certo non hanno mai parlato esplicitamente delle loro attività né tantomeno hanno detto di aver commesso reati, ma le intercettazioni sono state fondamentali per comprendere i loro movimenti e i loro rapporti. Anche se all’inizio non avevamo risultati positivi- spiega- ascoltando le conversazioni ad esempio capivamo che due soggetti attenzionati si sentivano.

Ho arrestato latitanti anche dopo mesi di intercettazioni: senza non ci sarei mai riuscito”. Il magistrato si sofferma poi sul rischio di intercettare persone coinvolte per errore affermando che “il rischio c’è, ma è praticamente nullo. Accade di rado ma chi è coinvolto per errore ovviamente non ha nulla da temere”. In merito alla proposta di limitare le intercettazioni a un massimo di 45 giorni commenta “il termine di 45 giorni è semplicemente ridicolo. Come detto per catturare dei latitanti abbiamo avuto bisogno anche di mesi di intercettazioni-sottolinea Sabella- e questo termine nullifica tutti gli sforzi che si fanno. Un latitante cioè potrebbe comprare una scheda telefonica, non usarla per qualche settimana e poi essere libero perché non si può più intercettarlo: è assurdo”.

Il magistrato conclude quindi l’intervento con una riflessione “voglio dire a tutti quelli che pensano che le intercettazioni siano un’offesa o una lesione della libertà, che spesso le stesse intercettazioni sono state fondamentali per assolvere gli imputati. Molto spesso ascoltando alcuni soggetti abbiamo potuto capire che erano estranei ai fatti per cui indagavamo: le intercettazioni sono anche a tutela degli intercettati” ha concluso Alfonso Sabella.

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