Politica approfitta di crisi per indebolire magistratura
AgenPress. “Purtroppo la malizia della politica ha attraversato tutta la gestione del caso Almasri. Il problema principale nella vicenda sta nello stabilire o meno se il ministro Nordio aveva la capacità discrezionale di valutare il provvedimento di arresto della Corte Penale Internazionale, e dal punto di vista giuridico posso affermare che non ne aveva.
A meno che non fosse stato approvato un procedimento politico come quello della disposizione del segreto di stato, lo Statuto di Roma dice chiaramente che Almasri andava consegnato: dire che il mandato d’arresto nei suoi confronti era viziato è una competenza che Nordio non si poteva arrogare”.
Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano Stefano Musolino, segretario di magistratura democratica, intervenuto durante la trasmissione ‘5 Notizie’ in merito al caso Almasri e all’attacco fatto dal ministro Nordio nei confronti della magistratura.
E ha proseguito “quando si tratta della Corte Penale Internazionale bisogna capire-spiega Musolino- che il rapporto con lo Stato non è paritetico. Noi firmando lo Statuto di Roma abbiamo accettato che la Corte abbia un privilegio che può esercitare senza dialogare con gli Stati che rispettano l’accordo.
Quindi Nordio non può parlare di scelta discrezionale per la sicurezza nazionale. È stata un’infrazione evidente e i cittadini per farsi un’idea avrebbero bisogno di un’opinione leale degli esperti, che però manca”. Il segretario si sofferma poi sulla crescente sfiducia dei cittadini nei confronti della magistratura affermando che “stiamo cercando di fare autocritica. Siamo i primi a renderci conto della situazione, e infatti siamo stati i primi a proporre un’autoriforma. A nostro avviso uno dei problemi più grandi- continua- riguarda l’assegnazione degli uffici direttivi per i magistrati, presidenti dei tribunali e procuratori della repubblica in particolare.
Spesso come il CSM nomini i magistrati è poco comprensibile, questo deve cambiare”. Musolino conclude con una riflessione sulla struttura delle correnti in magistratura “la struttura correntizia ha un senso, ma solo se perde il potere che ora detiene rimanendo invece un luogo di confronto per i magistrati.
Se la politica incentiverà questo cambiamento, la magistratura potrà migliorare. La politica però pensa più ad approfittarsi di questa crisi per riformare i rapporti istituzionali e per indebolire la magistratura: questo però è un problema dei cittadini, non dei magistrati” ha concluso Musolino.