AgenPress – “Meloni è una persona leale e un’amica. So che Donald Trump ha un buon rapporto con lei e si fida di lei. Spero solo che la loro relazione non sia ancora migliore di quella che ha con me!”.
“È una buona notizia per l’Italia forse con questo canale di dialogo privilegiato lei potrà essere utile all’Europa, io spero che potrà esserlo anche all’Ucraina. Oltre ai ruoli che ricopriamo siamo tutti persone, Trump, Meloni e io, e i rapporti umani che siamo capaci di instaurare contano. Io ho un bellissimo rapporto con lei, la considero una persona leale e un’amica. So che Trump ha un buon rapporto e si fida di lei. Spero soltanto che la relazione di Meloni con il presidente americano non sia ancora migliore di quella che ha con me”.
Così in una intervista esclusiva rilasciata a Cecilia Sala per Il Foglio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Ad annunciare l’intervista è stata la stessa Cecilia Sala sul proprio profilo Instagram, pubblicando una foto di lei e il leader ucraino seduti allo stesso tavolo.
“Sono tornata a Kyiv per un faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, adesso che negli Stati Uniti si è insediato Donald Trump. Abbiamo parlato del piano di pace che avrebbe in mente il nuovo presidente americano, di fascismi, di Charlie Chaplin, di come la guerra peggiora le persone”.
Zelensky ha espresso apprezzamento per l’ultimo messaggio del presidente americano Donald Trump rivolto a Vladimir Putin, definendolo “come sentire il rumore di uno sparo”, quando il neopresidente Usa dice che le cose potrebbero andare peggio se Mosca non metterà fine alla guerra. “Quando Trump dice ‘peggio’, intende peggio per la Russia”.
“E’ importante che una persona forte faccia arrivare questo messaggio a Putin. Il presidente americano dice che vuole davvero mettere fine alla guerra”.
Per il momento però, dice Cecilia Sala a Zelensky, nessuno conosce il suo piano di pace, chiediamo a Zelensky se crede che almeno lui – Trump – lo conosca. “Penso – dice Zelensky al Foglio – che non abbia chiari i dettagli. Quasi tutto dipende da cosa possiamo ottenere noi ucraini per proteggerci, perché non commetteremo di nuovo gli errori del passato, e da Putin, se vuole fermare l’invasione: io penso che non lo voglia”.
Ha ribadito che la fine della guerra in larga parte “dipende da noi ucraini e dalle garanzie di sicurezza” e dalla volontà di Putin di interrompere l’invasione, su cui rimane scettico.
“Abbiamo scoperto a nostre spese quanto sia pericoloso scambiare qualcosa di reale, come le armi nucleari, con parole scritte sull’acqua,” ha detto, riferendosi al Memorandum di Budapest del 1994, in cui l’Ucraina cedette le proprie armi atomiche in cambio di garanzie di sicurezza da parte di Stati Uniti, Russia e Regno Unito, che si sono rivelate inefficaci. Zelensky invia quindi un messaggio di determinazione:
“Non cederemo più nulla senza avere in cambio una seria assicurazione di pace”. Sulla possibilità di soluzioni alternative, come un patto con Regno Unito, Polonia e Paesi Baltici, ha chiarito: “Se non ci sono gli americani, gli europei non si prenderanno la responsabilità di fermare i russi.” Un’alleanza incompleta non offrirebbe sicurezza sufficiente, dice, contro un “serial killer in giardino.”