Piantedosi in Parlamento: “Almasri espulso per la sua pericolosità sociale”. E’ ricercato dalla CPI per crimini di guerra e contro l’umanità

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AgenPress – Il ministro dell’Interno Matteo Paintedosi ha dichiarato  che un uomo libico arrestato in base a un mandato di arresto internazionale per crimini di guerra e poi inaspettatamente rilasciato è stato rapidamente rimpatriato a causa della sua “pericolosità sociale”.

 “Najeem Osema Almasri era stato temporaneamente associato alla locale casa circondariale ‘Lorusso e Cotugno’ e, quindi, messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, ossia la Corte d’Appello di Roma e la citata Procura Generale presso la stessa Corte d’Appello. Il 21 gennaio, la Corte d’Appello di Roma, nell’ambito delle prerogative di vaglio dei provvedimenti di limitazione della libertà personale, ha dichiarato il non luogo a provvedere sull’arresto del cittadino libico, valutato come irrituale in quanto non previsto dalla legge, disponendone l’immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa. L’uomo è stato dunque rilasciato nella serata dello stesso giorno per poi essere rimpatriato a Tripoli, per ragioni di urgenza e sicurezza, vista la pericolosità del soggetto”.

Osama Najim, noto anche come Almasri, è stato arrestato a Torino in base a un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) con sede all’Aja.

Najim, capo della polizia giudiziaria libica, è ricercato dalla CPI per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità, nonché per presunti stupri e omicidi. Presiede anche la prigione di Mitiga, una struttura nei pressi di Tripoli condannata dalle organizzazioni per i diritti umani per la detenzione arbitraria, la tortura e gli abusi di dissidenti politici, migranti e rifugiati.

È stato liberato martedì a causa di un cavillo procedurale e trasportato su un aereo ufficiale di stato a Tripoli. La CPI ha chiesto spiegazioni, affermando mercoledì che era stato rilasciato dalla custodia e trasportato in Libia dal governo di destra del primo ministro Giorgia Meloni “senza preavviso o consultazione con la corte”.

“A seguito della mancata convalida dell’arresto…considerato che il cittadino libico…presentava un profilo di pericolosità sociale…ho adottato un provvedimento di espulsione. Matteo Piantedosi.

“Evidenzio che l’espulsione che la legge  attribuisce al ministro dell’Interno è stata individuata come misura  in quel momento più appropriata, anche per la durata del divieto di  reingresso, a salvaguardare la sicurezza dello Stato e la tutela  dell’ordine pubblico che il Governo pone sempre al centro della sua  azione unitamente a ogni profilo di tutela dell’interesse nazionale”.

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