AgenPress. Il sindaco di Dumar, un sobborgo nord-occidentale di Damasco, accusato di essere stato fedele al precedente regime, è stato giustiziato pubblicamente da uomini legati al nuovo potere in Siria.
Il sindaco in particolare è stato accusato di “aver compilato falsi rapporti sulla sicurezza” che hanno portato all’incarcerazione e alla tortura di molti giovani.
Nei giorni scorsi i gruppi armati che hanno preso il potere hanno lanciato operazioni in diverse regioni della Siria alla ricerca di funzionari del regime di Bashar al-Assad.
Tra le persone arrestate c’erano “informatori dei servizi di sicurezza dell’ex regime, lealisti filo-iraniani e ufficiali che hanno dimostrato di aver commesso omicidi e torture.
Secondo il direttore della ONG, Rami Abdel Rahman, “alcuni dei presunti informatori, sono stati arrestati e poi immediatamente giustiziati”, cosa che ha definito “totalmente inaccettabile”.
Pochi giorni dopo, mentre una parte della comunità internazionale esprimeva preoccupazione per la presa del potere da parte di un’alleanza di estremisti islamici, le autorità di fatto promettevano che in Siria sarebbe stato instaurato uno “stato di diritto”.
Alla fine di dicembre, il capo dell’intelligence del nuovo governo, Anas Khattab, ha denunciato “l’ingiustizia e la tirannia del vecchio regime” e ha assicurato che l’apparato di sicurezza della Siria sarebbe stato ristabilito.