Policlinico Gemelli: per un’ora di chemioterapia, interminabili ore di attesa

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AgenPress. Si possono concentrare oltre 100 somministrazioni di chemioterapia in un solo giorno? E’ quanto accaduto e accade al Day hospital di Oncologia Medica (Accettazione – Ala E- Sala Attesa 8° piano) di uno dei più importanti ed eccellenti Ospedali Italiani: il Policlinico Agostino Gemelli di Roma; oltretutto classificato come uno dei migliori ospedali del mondo per specialità.

Organizzare quotidianamente la media di 100 somministrazioni al giorno per malati oncologici che hanno gravi patologie come tumori al pancreas, al colon o ai polmoni richiede una maggiore efficienza oltre a quella che viene messa in campo con encomiabili sacrifici da infermieri, medici e anche dal personale amministrativo costretto a subire, per primi, le continue lamentele per le interminabili ore di attesa.

Com’ è umanamente possibile concentrare in un solo giorno tutte queste somministrazioni chemioterapiche che variano da 4/5 ore ad un’ora senza penalizzare i pazienti convocati nei due turni (mattutino e pomeridiano)?

Soprattutto il turno pomeridiano è al limite dell’inverosimile: orario di convocazione 15.30 per un’ora di somministrazione. Nello stesso turno vengono inserite anche le somministrazioni che durano 4/5 ore. Gli infermieri per cercare di organizzare le somministrazioni, probabilmente danno la precedenza a chi deve farne una particolarmente lunga, penalizzando quelle “brevi”, ma gli uni e gli altri sono convocati allo stesso orario, subendo ore di attesa, fino ad arrivare a tarda sera.

Si verificano anche casi che pazienti convocati per la mattina, siano costretti ad aspettare il pomeriggio per effettuare la chemioterapia.

Per non parlare di come si aspettano queste interminabili ore: su sedie scomodissime ed inadeguate. Sedie in “ferro” non adatte a chi a gravi patologie oncologiche, in quanto rigide.

Su queste sedie i pazienti, già doloranti, trovano anche il “coraggio” di accasciarsi e altri si addormentano addirittura sulle sedie a rotelle.

Accade anche che alcuni pazienti, per stare più comodi, scendono al quarto piano (entrata Gemelli) per usufruire di sedie più “confortanti”, lasciando un parente in attesa della chiamata.

Altri si recano al CEMAD (Centro Malattie Apparato Digerente) dove ci sono poltrone “comodissime”.

Caro Prof. Giampaolo Tortora, in quanto Direttore dell’ Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica, Le chiedo, per rispondere alle segnalazioni ricevute, pur sapendo che potrebbe essere un’ardua impresa, di attivarsi affinché possano essere ampliate le attuali poltrone per la chemioterapia. In questo modo saranno diminuite le ore di attesa, durante le quali i pazienti avranno maggiore conforto.

Nelle segnalazioni, a dire il vero, mi preme sottolineare che è stata elogiata l’attività della struttura sanitaria da Lei diretta, ivi compresi i suoi collaboratori, che hanno una particolare attenzione per la cura del malato.

E con l’occasione, per favore, (impresa meno ardua) in Sala di Attesa faccia sostituire quelle “sedie di ferro”.

Aurelio Coppeto (vice direttore Agenzia di Stampa AgenPress)

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