Ue, Donato (Lega), nostre imprese escluse da fondi Jtf, ennesima eurofregatura per l’Italia

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AgenPress. “La proposta di JTF al voto lunedì segna ancora una volta la supremazia dei Paesi del centro Europa e dell’ideologia ambientalista estremista. Dall’accesso ai fondi sarà esclusa l’Ilva di Taranto, ‘colpevole’ di essere un’azienda in difficoltà da prima del 15 febbraio 2020, così come non vedranno un euro tutte le imprese europee in crisi, escluse quelle a causa della transizione energetica o del Covid-19.

La promessa della Von der Leyen ‘nessuno sarà lasciato indietro’ resta uno slogan smentito dai fatti: la Ue si rivela sottomessa alla ‘green religion’ per aiutare le multinazionali dell’automotive – guarda caso in prima linea tedesche – che investono nei motori elettrici. L’Italia dovrà versare oltre 500 milioni di euro, se non di più, ma non riceverà indietro quasi nulla, dato che l’unica grande realtà produttiva che poteva ambire a fondo europeo per la transizione, l’Ilva, non sarà ammessa al finanziamento.

A nulla sono valse le nostre proteste: S&D, Verdi, Gue e Renew non hanno minimamente cambiato posizione, purtroppo con il sostegno del Ppe. Per l’ammissibilità degli investimenti nel gas naturale per una transizione graduale, il compromesso finale sarà consentirli solo a regioni ‘pesantemente dipendenti dall’estrazione o combustione di carbone, lignite, scisto o torba’, quindi prevalentemente Polonia e Germania, e solo a rigorose condizioni. Si tagliano le gambe agli investimenti per la transizione energetica a cui le imprese italiane potrebbero essere interessate tramite l’utilizzo del gas metano. E verrà consentito agli Stati di trasferire ai fini del JTF le risorse provenienti da altri fondi per la coesione, FESR e FSE, sottraendoli ai rispettivi specifici progetti.

La transizione energetica, come accaduto finora, dovremo finanziarcela da soli. Il Governo sostenga la conversione di Ilva, onde evitarne la chiusura mantenendo la produttività dell’acciaieria e la stabilità dell’indotto, garantendone i dipendenti e salvaguardando finalmente la salute dei cittadini di Taranto. Le promesse dell’Europa possono attendere, la vita degli italiani no”.

Così in una nota Francesca Donato, europarlamentare della Lega.

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